Salta al contenuto principale

20/11/2013

Studi scientifici sulla sclerosi multipla: conoscere la malattia

Al 29° congresso ECTRIMS, che si è svolto dal 2 al 5 ottobre 2013 a Copenhagen, sono stati illustrati gli studi più significativi nell’ambito della ricerca scientifica sulla SM. Ecco gli highlights presentati durante l'evento nell'ambito della conosocenza dei fattori eziologici, biologici e ambientali che influenzano il decorso della malattia

 

Mese di Nascita e SM

Lo studio presentato dal professor Sawcer di Cambridge (UK) ha rivisto i dati riguardanti gli studi sull’associazione tra mese di nascita ed il  rischio di sviluppare la a SM, considerando che la maggioranza di questi studi non ha considerato l'ampia variazione stagionale della data di nascita che è presente nella popolazione generale, non compensando così in maniera adeguata per alcune  variabili  come anno e luogo di nascita. Utilizzando i dati nazionali pubblicamente disponibili, riguardanti oltre 300 milioni di nascite, i ricercatori hanno determinato l’anno e il tasso di natalità popolazione specifico stagionale e testato questi per la correlazione geografica e temporale. L’analisi indica che la maggior parte delle affermazioni precedenti sull’associazione fra la sclerosi multipla e il mese di nascita sono falsi positivi.

Confounding rather than biology underlies the apparent association between month of birth and multiple sclerosis 

B. Fiddes, J. Wason, A. Kemppinen, M. Ban, D.A.S. Compston, S. Sawcer (Cambridge, GB)

 

Indice di massa corporea, alcool e SM 

Ci sono evidenze che sia i fattori genetici che i fattori ambientali e lo stile di vita aumentino la suscettibilità per lo sviluppo della SM. Questo studio si è proposto di determinare i più importanti fattori di rischio per età all’esordio di malattia in 1486 persone con SM danesi attraverso analisi dei DNA e la somministrazione di questionari. I fattori più importanti associati ad una più giovane età di esordio di malattia erano: un alto indice di massa corporea (BMI) a 20 anni, (p = 0,001); una precedente  infezione da mononucleosi (p = 0.001), il consumo di alcool (p = 0.00005) e l’ omozigosi dell’allele HLA-DRB1 * 15:01 (p = 0,027). Tutti i fattori, tranne HLA-DRB1 * 15:01, erano ancora significativi dopo la correzione con il metodo di Bonferroni che viene usato per la correzione dell'errore del primo tipo in presenza di test multipli sugli stessi dati.

High body mass index and alcohol consumption at age 15-19 and previous mononucleosis are important factors for age at onset in Danish multiple sclerosis patients

A.B. Oturai, J. Hejgaard, F. Sellebjerg, A. Albrectsen, E. Petersen, N. Koch-Henriksen, P. Sørensen, H.B. Sondergaard (Copenhagen, DK)

 

Fumo e SM

Il fumo è tra i fattori ambientali di rischio riconosciuti per la sclerosi multipla. Lo scopo di questo studio è stato quello di studiare come l'età in cui una persona inizia a fumare, la durata, l'intensità e la dose cumulativa di fumo e lo smettere di fumare possano influenzare l'associazione tra fumo e rischio di SM.

In due studi caso-controllo basati sulla popolazione svedese (7.883 casi, 9.264 controlli), i soggetti con diverse abitudini di fumo sono stati confrontati per quanto riguarda il rischio di SM.

I ricercatori hanno osservato una chiara associazione dose-risposta tra la dose cumulativa di fumo e il rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Sia la durata che l'intensità del consumo di sigarette contribuivano in modo indipendente all’aumento del rischio di malattia. Tuttavia, contrariamente a molti altri fattori di rischio per la SM, che sembrano influenzare il rischio solo se l'esposizione avviene durante un periodo specifico della vita, questi dati dimostrano che il fumo influisce indipendentemente dall'età in cui ne avviene l'esposizione e, inoltre, l'effetto negativo si attenua lentamente dopo aver smesso di fumare.

Smoking and multiple sclerosis susceptibility

A.K. Hedström, J. Hillert, T. Olsson, L. Alfredsson (Stockholm, SE)

 

Associazione tra consumo di sodio nella dieta e SM

Recentemente è stato dimostrato che lo sviluppo delle cellule T patogene (linfociti TH17) è dipendente dal sale (NaCl), in un modello sperimentale di sclerosi multipla (Kuchroo and Hafler, Nature Med 2013). In questo studio gli autori hanno studiato la relazione tra consumo di sale nella dieta e l’attività di malattia clinica e radiologica in 70 persone con SMRR per due anni.

I risultati hanno mostrato che le persone con elevata assunzione di sodio, oltre le raccomandazioni della World Health Organization (WHO), avevano una probabilità 3,4 volte maggiore di sviluppare nuove lesioni T2 in risonanza amagnetica Gli autori concludono che l’assunzione di sodio è associata ad un aumento dell’attività di malattia

Sodium intake is associated with increased disease activity in multiple sclerosis

M.F. Farez, F.J. Quintana, J. Correale (Buenos Aires, AR; Boston, US)

 

VIRUS e SM

La relazione tra infezioni virali e il nesso di causalità o di attivazione di tutte le forme di sclerosi multipla rimane irrisolta, nonostante più di 50 anni di ricerca in questo ambito. Anche se è ben accettato che i virus sono in qualche modo implicati nella patogenesi della SM, c'è poco consenso su quali virus sono coinvolti (ad eccezione forse di Epstein-Barr virus), in quale fase del processo di malattia possono esercitare il loro effetto e se agiscono da soli o di concerto con altri fattori come la carenza di vitamina D e influenze genetiche e ambientali.

 

-Ruolo del virus dell’HIV

La presentazione del professor Gold di Sidney si è focalizzata sul ruolo dei retrovirus umani come causa per la SM e su qual è il rischio di sviluppare la SM se si è affetti dalla Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) indotta dal virus HIV. Nonostante sia l’HIV che la SM siano molto studiati, non ci sono dati in letteratura su pazienti HIV con SM.

In Inghilterra L’Hospital Episod Statistic. (HES) raccoglie i dati ambulatoriali e di pronto soccorso di persone inglesi ricoverate ogni anno negli ospedali del Servizio Nazionale Sanitario. HES ha raccolto i dati di 55 milioni di persone inglesi dal 1999 al 2011 e in questa banca dati sono state registrate 21.000 persone con HIV I dati relativi delle persone con HIV sono stati confrontati con controlli non HIV per la presenza di SM.

I risultati hanno mostrato una riduzione maggiore del 60% del rischio di sviluppare la SM in persone HIV positive che prendono terapie antivirali rispetto ai controlli non affetti da AIDS.

Questi dati suggeriscono che i retrovirus endogeni umani HERV, possono costituire un importante fattore eziologico nella patogenesi della SM se non sono tenuti sotto controllo dalle terapie antivirali. Infatti, le terapie contro HIV hanno dimostrato un effetto protettivo contro la SM e lo studio pilota “Charcot Project Inspire” sta valutando l’effetto di terapie antivirali in persone con SMRR come primo studio clinico che analizza i fattoti infettivi nella SM.

Triggering role of viruses in multiple sclerosis. J. Gold, T. Christensen, H. Maruszak , G. Giovannoni (Sydney, AU; Aarhus, DK; London, GB)

-Ruolo del Virus della Sclerosi Multipla

I geni dei retrovirus endogeni umani (HERV) rappresentano circa l’8% del genoma umano.

Il DNA di un membro della famiglia W di HERV, il DNA del Retrovirus della Sclerosi Multipla (MSRV), contiene copie che esprimono una proteina dell’involucro del virus (pericapside), chiamata Env, che può attivare una cascata pro-infiammatoria e autoimmune. Recentemente è stato mostrato che la proteina  HERV-WEnv può ostacolare la differenziazione dei precursori degli oligodendrociti.

Questo lavoro ha dimostrato che HERV-WEnv è espressa nelle lesioni SM infiammatorie, in particolare nella microglia e nei macrofagi infiltrati, suggerendo che la proteina HERV-WEnv può giocare un ruolo critico nella patogenesi della SM.

HERV-W Env protein is strongly upregulated in inflammatory multiple sclerosis lesions

H. Perron, J. van Horssen (Geneva, CH; Amsterdam, NL)

 

SM pediatrica :obesità e predisposizione alla SM

Recenti studi hanno dimostrato un'associazione tra obesità durante l'infanzia o l'adolescenza e un aumento del rischio di SM. Le adipochine sono ormoni prodotti dal tessuto adiposo che giocano un ruolo sia nel metabolismo che nell’infiammazione. Gli autori ipotizzano che la secrezione alterata di adipochine può spiegare alcune delle associazione tra adiposità e la predisposizione alla SM

In questo studio, in particolare, sono state analizzate le differenze tra i livelli di alcune adipocitochine tra cui l’ adiponectina, nel siero di bambini con diagnosi di SM, e rispetto ai bambini con una malattia demielinizzante monofasica.

Sono stati arruolati 169 bambini/ragazzi minori di 16 anni e con noto indice di massa corporea (BMI) e 127 sono stati classificati con mono sindrome demielinizzante acquisita ADS (acquired demyelinating syndrome) e 42 con SM dopo un periodo di follow-up di 5 anni.

In accordo con gli studi precedenti, i bambini con alti percentili di BMI avevano una maggiore probabilità di sviluppare la SM, inoltre, i bambini con SM avevano maggiori livelli sierici di adiponectina rispetto ai bambini con mono ADS. Gli autori concludono che i bambini con più alti livelli di adiponectina, al momento di una ADS, hanno più probabilità di avere successivamente una diagnosi di SM, indipendentemente dal sesso o dall’età,. Elevati livelli di adiponectina possono riflettere uno stato infiammatorio avanzato che può contribuire a meccanismi precoci della malattia coinvolti nella sclerosi multipla.

Altered adiponectin secretion in children may contribute to early disease mechanisms in multiple sclerosisL. Poliquin-Lasnier, H. Hanwell, C. Belabani, J. O'Mahony, C. Moore, A. Rozenberg, R. Marrie, S. Dunn, B. Banwell, A. Bar-Or (Montreal, Toronto, Winnipeg, CA)

48 nuove varianti genetiche associate alla SM

Uno studio internazionale condotto dall’International Multiple Sclerosis Genetics Consortium (IMSGC) ha permesso di individuare 48 nuove varianti genetiche che influenzano il rischio di sviluppare la sclerosi multipla, portando a 110 il numero dei fattori di rischio genetici noti per la malattia e fornendo un contributo chiave alla conoscenza dei meccanismi biologici di questa invalidante patologia neurologica. Sono stati analizzati 14.498 persone con SM, 24.091 controlli e 161.311 SNP. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Nature Genetics. I geni individuati confermano il ruolo del sistema immunitario nello sviluppo della malattia, e mostrano una sovrapposizione con geni già noti per essere coinvolti in altre malattie del sistema immunitario.

Analysis of immune-related loci identifies 48 new susceptibility variants for multiple sclerosis International Multiple Sclerosis Genetics Consortium (IMSGC)Nature Genetics: Published online: 29 September 2013 | doi:10.1038/ng.2770