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29/01/2013

Un altro Servizio Civile è possibile

 

L’Istituto attraversa una crisi profonda che l’ha portato dagli oltre 40.000 volontari del 2006 a 18.000 nel 2012. Per il suo rilancio CNESC chiama a un’alleanza tra enti e istituzioni. La Regione Liguria propone il suo ‘modello’ innovativo

 

Secondo stime effettuate da CNESC (Conferenza Nazionale degli Enti per il Servizio Civile), di cui AISM fa parte, a regime il Servizio Civile Nazionale potrebbe coinvolgere almeno 50.000 volontari. La crisi dell’Istituto, al contrario, è profonda. A dodici anni dalla sua creazione, dopo il picco di partecipanti del 2006 con oltre 40.000 giovani, nel 2011 si sono trovate con molta difficoltà risorse per 20.000 volontari, nel 2012 per 18.000.

 

Ma il Servizio Civile non è riconducibile ad un mero fattore economico. Come dice Paolo Bandiera – Direttore Affari Generali AISM: «siamo convinti che questo Istituto sia innanzitutto una scuola di cittadinanza, uno strumento prezioso per diffondere senso di appartenenza alla patria e di impegno civico. In quest’ottica, con il Servizio Civile si colpisce uno degli istituti più importanti per la formazione di una coscienza civica nel nostro Paese». In tale scenario gli Enti di Servizio Civile affermano l’opportunità di rilanciare questo straordinario strumento, che ha coinvolto circa 1 milione e trecentomila persone dal 2001 a oggi.

 

In occasione del quarantennale della legge sull'obiezione di coscienza - lo scorso 15-16 dicembre a Firenze – è stato condiviso da diverse associazioni, tra cui l’AISM – un nuovo appello per salvare il Servizio Civile. Movimento Nonviolento, Forum Nazionale Servizio Civile, Forum Nazionale dei Giovani, Sbilanciamoci, Forum Terzo Settore, Tavola della Pace, MIR hanno infatti lanciato L'allenza per il futuro del servizio civile, un documento da sottoporre alle forze politiche affinché sottoscrivano il proprio impegno in tal senso. Tra le proposte condivise nell’appello: rendere più aperto e flessibile il SC, aprire ai cittadini stranieri, innovare il quadro legislativo e stabilizzare quello finanziario. Per informazioni http://www.cnesc.it/alleanza

 

Anche a livello regionale proseguono le sperimentazioni verso nuovi modelli di Servizio Civile, in cui gli Enti sul territorio e i giovani saranno sempre più attivamente coinvolti. Per esempio, la Regione Liguria lo scorso il 28 dicembre 2012 ha deliberato un Patto preliminare per la co progettazione delle azioni di Servizio Civile. «Si tratta di un cambio netto di prospettiva, una sfida per noi entusiasmante – prosegue Paolo Bandiera, che è anche componente della Consulta Regionale del Servizio Civile – Attraverso un meccanismo che promuove l’aggregazione e la sussidiarietà, la Regione affida agli enti liguri l’individuazione dei bisogni del territorio e la formulazione di proposte progettuali trasversali: dal settore della salute alle politiche giovanili, alla sicurezza. È una strada alternativa alla tradizionale assegnazione via bando, con la quale si intende promuovere in modo più efficace e condiviso il senso di appartenenza alla comunità e la difesa preventiva e civile della patria, come previsto dalla missione dell’Istituto nazionale». Ovviamente AISM sarà coinvolta in questa sperimentazione con proprie sezioni del territorio ligure.

 

L’esperienza ligure si propone dunque come modello sperimentale e replicabile per il rilancio del Servizio Civile. Su questo tema enti e istituzioni si sono confrontati in occasione del recente convegno Servizio civile: lavori in corso in tempo di crisi, che si è svolto a Genova lo scorso 23 gennaio 2013. «I valori base fondanti il Servizio Civile – conclude Bandiera – ovvero integrazione, inclusione legalità, promozione della comunità, trovano in questa sperimentazione un’opportunità per il prossimo futuro, per tornare a considerare il SC come un bene collettivo di cui tutti siamo responsabili».