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08/12/2009

Influenza di fattori esogeni sullo sviluppo della SM in Sardegna

La Dott.ssa Maura Pugliatti dell’Università di Sassari nel lavoro “Analisi di cluster della SM, età dell’esordio e sesso in Sardegna” pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Journal of Neurological Science, riporta gli studi epidemiologici condotti sulla popolazione della provincia di Sassari in Sardegna negli ultimi 40 anni. Lo studio è stato finanziato dalla FISM insieme alla Regione Autonoma della Sardegna.

Per le malattie che hanno un periodo di latenza lungo e non preventivabile, come la SM, gli studi di cluster (gruppo di persone con caratteristiche comuni) e l’analisi della distribuzione della malattia in base al sesso e all’età dell’esordio, sono tra gli approcci metodologici che possono fornire informazioni utili sui fattori che determinano sulle persone una predisposizione a sviluppare la malattia.

La Sardegna è la regione italiana con il maggior rischio SM; per tale motivo è di particolare interesse per l’identificazione dei fattori coinvolti nella patogenesi della malattia. La SM è distribuita in modo eterogeneo in differenti zone dell’isola. La predisposizione genetica può determinare in generale una maggior suscettibilità alla SM e ad altre malattie autoimmuni. Molti studi epidemiologici suggeriscono che anche i fattori esogeni quali l’esposizione ad infezioni virali, alla luce solare, a determinati fattori dietetici, ormonali, e relativi allo stile di vita rivestano un ruolo importante nel modulare l’incidenza della SM nella popolazione.

I dati analizzati in questo lavoro indicano che specifici fattori esterni potrebbero risultare determinanti nell’aumento dell’incidenza della SM in Sardegna.
L’analisi dello studio sui cluster spazio-temporali condotto in precedenza dalla stessa dottoressa Pugliatti (Pugliatti et al, 2006) suggerisce che l’età infantile sia la fascia di età con maggior suscettibilità alla SM in Sardegna, specialmente per le donne e nei casi ad esordio più recente (che hanno sviluppato la malattia dopo gli anni ’80). Il periodo di latenza stimato prima di sviluppare la malattia è di circa 25 anni. L’incidenza della malattia risulta aumentata nelle persone che hanno sviluppato la SM con decorso iniziale remissivo remittente con esordio precoce, ed in particolare nella popolazione femminile.
E’ emerso inoltre che questi cluster di malattia sono più frequenti in alcune aree dell’isola, suggerendo la presenza in queste stesse aree di un fattore ambientale predisponente che ha agito durante l’infanzia di individui che hanno poi successivamente sviluppato la malattia.

I risultati ottenuti dall’analisi di studi epidemiologici supportano l’importanza dell’influenza di fattori esogeni, che agiscono durante l’infanzia come fattori di predisposizione allo sviluppo della SM in Sardegna, o, al contrario, dall’assenza all’esposizione a comuni fattori protettivi. Tale influenza dei fattori esogeni agirebbe in concerto con fattori genetici delle persone a determinare lo sviluppo della malattia.

Questo filone di ricerca è molto importane per arrivare a comprendere i meccanismi e fattori che influenzano la natura della SM e questo potrebbe aprire nuove strade non solo per i trattamenti ma anche per la prevenzione della malattia.

Bibliografia
Pugliatti M, Riise T, Sotgiu MA, Satta WM, Sotgiu S, Pirastru MI, Rosati G. Evidence of early childhood as the susceptibility period in multiple sclerosis: space-time cluster analysis in a Sardinian population. Am J Epidemiol 2006;164:326
Pugliatti M, Cossu P, Sotgiu S, Rosati G, Riise T. Clustering of multiple sclerosis, age of onset and gender in Sardinia.J Neurol Sci 2009 ;286:6-13.