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08/06/2015

La sindrome radiologicamente isolata ci aiuta a capire la SM

Lo studio ha dimostrato che nei soggetti con sindrome radiologicamente isolata c’è un minor danno della sostanza bianca rispetto che nelle persone con SM

 

La sindrome radiologicamente isolata (RIS) è quando una persona che non presenta sintomi SM ma mostra anomalie suggestive di SM alle scansioni cerebrali di risonanza magnetica (RM). Nel cervello delle persone con SM la connettività sia anatomica che funzionale risulta alterata, e diversi studi di RM hanno mostrato che il danno cerebrale nella RIS è simile a quello della SM.

 

La risonanza magnetica permette analisi diverse a seconda delle tecniche utilizzate. Una - chiamata imaging con tensore di diffusione - è utilizzata per guardare i tratti di sostanza bianca e la connettività anatomica. Un’altra - la RM funzionale a riposo - analizza la sostanza grigia e la connettività funzionale.

 

Un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Siena ha arruolato 18 soggetti asintomatici con RIS e 20 persone con SMRR, evidenziando come la connettività anatomica fosse simile nei controlli sani e nelle persone con RIS, aumentando invece nei soggetti con SMRR. Questo risultato indica che nelle persone con RIS c’è un danno minore nella sostanza bianca rispetto alle persone con SM. La connettività cerebrale dei soggetti RIS potrebbe rappresentare un modello di riserva funzionale che potrebbe essere colpita in una fase successiva in caso di insorgenza di deficit clinico e di conversione da RIS a SM.

 

Catturare le dinamiche temporali dei cambiamenti cerebrali di connettività nel corso del tempo in soggetti con RIS sia che convertiranno a SM che non, può aiutare a comprendere meglio i meccanismi che portano alla conversione a SM.

 

Appraisal of brain connectivity in radiologically isolated syndrome by modeling imaging measures.
Giorgio A, Stromillo ML, De Leucio A et al. Neurosci. 2015 Jan 14;35(2):550-8.

 

Fonte: MSIF