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30/07/2012

Misure funzionali come indice della fatica nella SM

 

Il lavoro recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Multiple Sclerosis ha identificato dei marcatori sensibili alla fatica nella SM, che rafforzano un’ipotesi sulla sua origine fisiopatologica.

 

Lo studio, cofinanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, è stato condotto dal dottor Leo Tomasevic del Laboratorio di Neuroscienze Traslazionali (LET’s) dell’ISTC (CNR) presso il Dipartimento di Neuroscienze, Ospedale Fatebenefratelli di Roma, coordinato dalla dottoressa Franca Tecchio.

 

La fatica è un sintomo disabilitante e comune che ha un forte impatto negativo sulla qualità della vita delle persone con SM. Mancano ancora trattamenti specifici per questo sintomo anche perché i meccanismi all’origine della fatica nella SM sono ancora poco conosciuti. L’ipotesi più comunemente accettata suggerisce che un’alterazione delle connessioni funzionali all’interno del sistema di controllo del movimento giochi un ruolo fondamentale.

 

Questo studio ha analizzato 20 persone con SM a ricadute e remissioni con bassa gravità clinica (EDSS minore o uguale a 2) divise in due gruppi sulla base del fatica, misurata con il Modified Fatigue Index Scale (MFIS). La MFIS identifica componenti fisiche, cognitive e psicosociali della fatica. In questo studio oltre che al punteggio MFIS totale sono stati separatamente considerati anche i punteggi legati ai soli fattori fisici (MFIS_fis).

 

Le persone sono state sottoposte a 1) misure strutturali ottenute con immagini di risonanza magnetica (RMI) per la determinazione del volume talamico e dello spessore corticale in area sensorimotoria primaria, e 2) misure funzionali mediante sessioni di elettroencelografia ed elettromiografia di superfice per la stima di un indice di coerenza cortico-muscolare (CMC) durante un compito di leggera prensione manuale, alternata a periodi di recupero.

 

I due gruppi erano simili in termini di caratteristiche demografiche, cliniche e di RMI, nonché di performance nell’esecuzione e di faticabilità durante il compito. In assenza di alterazioni fatica-dipendenti delle attività oscillatorie cerebrali e muscolari, l’indice CMC funzionava a frequenze maggiori con l’aumento degli indici di fatica, spiegando il 67% della varianza della MFIS_fis (p=.002).

 

Gli autori concludono che gli indici di connettività funzionale cervello-muscolo appaiono marcatori sensibili legati all’origine della fatica, con un impatto sulle comunicazioni tra sistema nervoso centrale e periferico evidente già prima che avvengano cambiamenti strutturali a livello del network sensorimotorio cerebrale.

 

Gli autori si propongono di analizzare un gruppo più ampio di persone per confermare questi risultati molto interessanti che potrebbero portare a nuove strategie terapeutiche e riabilitative.

 

Cortico-muscular coherence as an index of fatigue in multiple sclerosis.
Tomasevic L, Zito G, Pasqualetti P, Filippi M, Landi D, Ghazaryan A, Lupoi D, Porcaro C, Bagnato F, Rossini P, Tecchio F. Mult Scler. 2012 Jul 3. [Epub ahead of print]