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20/11/2013

Studi scientifici sulla sclerosi multipla: Risonanza magnetica

Al 29° congresso ECTRIMS, che si è svolto dal 2 al 5 ottobre 2013 a Copenhagen, sono stati illustrati gli studi più significativi nell’ambito della ricerca scientifica sulla SM. Ecco gli highlights presentati durante l'evento nel settore della Risonanza Magnetica

 

 

RM a 3T per distinguere le lesioni cerebrali SM da quelle microangiopatiche nella sostanza bianca

Le lesioni della sostanza bianca sono frequentemente rilevate utilizzando tecniche di risonanza magnetica (RM) cerebrale. La maggior parte di queste lesioni sono microangiopatiche, ad esempio causate da malattia ischemica di piccoli vasi, ma la demielinizzazione, che avviene nella SM è una causa molto importante e le tecniche RM convenzionali non sono in grado di distinguere i diversi tipi di lesioni Con l’analisi delle lesioni pesate in T2 con RMI a 7Tesla è possibile distinguere queste diverse lesioni. Gli autori hanno valutato se la tecnica  di RMI a 3Tesla che valuta le lesioni pesate in T2 permette di distinguere persone con SM da persone con lesioni cerebrali derivate da malattia ischemica dei piccoli vasi, analizzando 10 persone con SM e 10 persone non SM note per avere lesioni microangiopatiche nella sostanza bianca cerebrale. I risultati hanno mostrato che in tutte le persone con SM era visibile una vena centrale in più del 45% delle lesioni cerebrali, mentre nei pazienti con malattia ischemica dei piccoli vasi era presente una vena centrale in meno del 45% delle lesioni.

Gli autori concludono che l’analisi delle lesioni T2 con la RMI a 3T, può distinguere le lesioni cerebrali SM della sostanza bianca dalle lesioni microangiopatiche e che l’applicazione clinica di questa tecnica potrebbe migliorare l'accuratezza della diagnosi.

3 Tesla T2*-weighted brain MRI distinguishes multiple sclerosis from incidental white matter microangiopathic lesions

N. Mistry, R. Abdel-Fahim, J. Dixon, C. Tench, P. Morris, N. Evangelou (Nottingham, GB)

 

 

Misure di atrofia cerebrale della sostanza grigia e di RM quantitativa spinale nella SM

Misure di atrofia della sostanza grigia e di RMI quantitativa del midollo spinale sono emerse come biomarcatori di immagini nella SM, con una forte correlazione con la disabilità clinica rispetto a misure di risonanza magnetica cerebrale convenzionali. Tuttavia, la combinazione ottimale di queste misure che riflettono meglio la disabilità clinica nella SM non è ancora stata chiarita. Gli autori si sono proposti di determinare quale combinazione di misure della atrofia cerebrale della sostanza grigia e di RMI spinale sono maggiormente correlate con la disabilità clinica nella SM.

Sono state analizzate 64 persone con SM utilizzando la RMI cerebrale e cervicale a 3 Tesla e diverse  misure cliniche tra cui la scala di disabilità EDSS (Expanded Disability Status Scale) e la MSFC (Multiple Sclerosis Functional Composite). I risultati evidenziano che misure di atrofia della sostanza grigia e misure MRI quantitative spinali contribuiscono a spiegare la disabilità se associate a misure cliniche. Inoltre, i dati ottenuti suggeriscono che ci sono processi patologici indipendenti nel cervello e nel midollo spinale che mediano la disabilità nella SM. Gli autori sottolineano l’importanza di utilizzare la combinazione di misure cerebrali e spinali per riflettere più adeguatamente la disabilità clinica, che permetterà di aumentare la comprensione dei substrati patologici della disabilità nella SM.

Relative clinical utility of measures of grey matter atrophy in the brain and quantitative spinal cord MRI in multiple sclerosis

J. Oh, E. Sotirchos, S. Saidha, A. Vidal-Jordana, M. Chen, S. Newsome, K. Zackowski, J. Prince, M. Diener-West, N. Shiee, D. Pham, P. Calabresi, D. Reich (Baltimore, US; Barcelona, ES; Bethesda, US)

 

Tomografia ad emissione di positroni (PET) per valutare il danno neuronale  

Il [11C]-Flumazenil (FMZ) è un ligando specifico dei recettori neuronali benzodiazepine e può essere utilizzato nella tomografia ad emissione di positroni (PET) per valutare il danno neuronale in vivo. In questo studio è stato analizzato se la PET con [11C]-FMZ può identificare un aumento del danno neuronale nelle lesioni corticali visibili con le sequenze di risonanza magnetica DIR (Double Inversion Recovery) quando comparate con la sostanza grigia corticale che appare normale. Sono state analizzate 7 persone con SMRR

Questo studio dimostra che un livello significativo di danno neuronale, riflesso da una riduzione del legame di [11C]-FMZ, si verifica nelle lesioni corticali DIR visibili nella fase iniziale della malattia e che le lesioni corticali precoci nella SMRR si associano a segni precoci di atrofia.

Neuronal damage in cortical lesions: a PET study with [11C]-flumazenil in early relapsing multiple sclerosis

T. Soulier, D. García-Lorenzo, B. Bodini, L. Freeman, M. Tchikviladze, S. Lehéricy, M. Bottlaender, C. Lubetzki, B. Stankoff (Paris, Orsay, FR)

 

 

RM ad alto campo per misurare la concentrazione del sodio nella SM

Misurare la concentrazione totale del sodio attraverso la risonanza magnetica single quantum sodium è una valutazione importante per le persone con SM. Però questa tecnica di RM non permette di discriminare tra le concentrazioni di sonio extracellulari e quelle intracellulari che sono fisiologicamente molto rilevanti. Gli autori di questo studio hanno implementato le sequenze pulsanti RM ad alto campo per valutare le concentrazioni intracellulari di sodio e la frazione di volume di sodio cellulare come misura indiretta della concentrazione di sodio extracellulare. Sono state analizzate 20 persone con SM e 20 controlli con tale applicazione RM a 7Tesla. Le analisi a 7 Tesla della concentrazione globale e regionale di sodio hanno mostrato anomalie nella concentrazione di sodio intracellulare ed extracellulare nelle persone con SM rispetto ai controlli e in particolare un aumento di sodio intracellulare nelle regioni talamiche, indicativa di una compromissione neuronale.

Global and regional brain concentration of intra- and extra-cellular sodium in multiple sclerosis: A 7 Tesla MRI study L. Fleysher, R. Teodorescu, L. Jonkman, I. DeKouchkovsky, N. Oesingmann, J. Herbert, M. Inglese (New York, US)