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19/05/2021

Covid-19 e SM. Quarta edizione delle raccomandazioni per persone con SM prodotte da AISM e SIN

 

Fin dalla pubblicazione delle prime raccomandazioni su Covid-19 e sclerosi multipla - prodotte da AISM e la sua Fondazione insieme agli esperti del Gruppo di Studio SM della Società Italiana di Neurologia, il 16 marzo 2020 - prosegue un lavoro costante di aggiornamento delle conoscenze scientifiche e di analisi e raccolta dati per conoscere sempre meglio l’effetto del SARS-CoV-2 sulle persone con sclerosi multipla. 

 

Le crescenti conoscenze scientifiche e cliniche permettono di prendere adeguate contromisure per la prevenzione dal rischio di contagio da SARS-CoV-2, ma anche per trattare correttamente la SM in un momento così difficile, poiché la SM non si ferma.

 

È stata pubblicata la quarta edizione delle Raccomandazioni su Covid-19 e SM, raccomandazioni che “dalle edizioni precedenti sono redatte -come ricorda il Prof. Mario A. Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla - a partire da consigli di carattere generale e con riferimento alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e nascono  dalla collaborazione internazionale del Comitato Scientifico della nostra Federazione Internazionale (MSIF) in collaborazione con le società scientifiche neurologiche nazionali ed internazionali e delle Associazioni Nazionali Sclerosi Multipla. Per l’Italia sono state progressivamente aggiornate dal Gruppo di Lavoro composto da rappresentanti della Società Italiana di Neurologia (Gruppo di studio sulla Sclerosi multipla) e dalla nostra Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione”.  

 

Nel video il dott. Claudio Gasperini, coordinatore del Gruppo di Studio SM della Società Itailana di Neurologia, illustra in sintesi conferme e novità del documento.

 

«Anche questo nuovo documento sottolinea che non sembra emergere un aumentato rischio di infezione da Covid-19 nelle persone in trattamento con terapie per la SM. – dice il Dott. Claudio Gasperini, neo Coordinatore del Gruppo di Studio SM in seno alla SIN – È emerso altresì che, nel momento in cui i nostri pazienti vengano infettati dal SARS CoV-2, indipendentemente dal trattamento in corso per la SM, non esiste un rischio di peggioramento della malattia (Covid-19 ndr). Tuttavia, i farmaci con azione selettiva anti-CD20 sembrano comportare un aumento di rischio di un’evoluzione più grave del COVID-19; in tal caso e’ particolarmente importante l’interazione del paziente con il proprio neurologo per stabilire la strategia ottimale».

 

Anche per ciò che riguarda la vaccinazione anti SARS CoV-2 ci sono conferme e alcuni aggiornamenti: «per le terapie ad azione più immunosoppressiva è suggerito che vi sia un intervallo di almeno 4-6 settimane fra la vaccinazione completata (ossia 4-6 settimane dopo la seconda dose di vaccino) e la risomministrazione del farmaco. Per i pazienti in trattamento con alemtuzumab, rituximab, ocrelizumab, ofatumumab, ciclofosfamide, mitoxantrone è consigliato un intervallo di almeno 3 mesi tra precedente somministrazione del farmaco e inizio della vaccinazione. […]  Tuttavia, in caso di SM ad alta attività e rischio di rapido peggioramento si può considerare la vaccinazione anche se i 3 mesi di intervallo non sono trascorsi, verificando, dopo circa 3-4 settimane dalla vaccinazione, la risposta anticorpale», continua il dott. Gasperini.

 

Per tutti i dettagli rimandiamo alle Raccomandazioni Covid-19 e SM di AISN e SIN.

 

AISM ringrazia tutti i professionisti che sino ad oggi hanno collaborato a declinare ed aggiornare periodicamente queste raccomandazioni, perché è importante che la nostra rete di centri SM possa continuare a garantire il migliore e più aggiornato approccio alla SM a tutte le persone con SM in Italia, come fatto sino ad ora. 

 

«Allo stesso tempo – continua Mario Alberto Battaglia – la nostra Fondazione (FISM) con tutta la comunità scientifica italiana continua il percorso virtuoso di ricerca che è partito dalla raccolta dei dati di tutti i casi di Covid-19 nella SM in Italia; la nostra ricerca continua con il programma nazionale congiunto della FISM con la Società Italiana di Neurologia e con la Società Italiana di Neuroimmunologia, già presentato lo scorso autunno al Convegno Scientifico della nostra Fondazione, ed i dati italiani continuano ad essere pubblicati sulle principali riviste scientifiche e presentati ai congressi internazionali.  Un grazie ancora a tutti i Centri clinici SM italiani ed alle persone con SM che continuano a rendere possibile questa ricerca che dà risposte concrete alle persone con SM stesse per affrontare questa pandemia e per garantire la minimizzazione della pandemia stessa sulle loro vite presenti e future».