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27/04/2020

I diritti devono continuare anche in Fase 2

AISM, assieme con FISH - Federazione Italiana Superamento Handicap sta chiedendo con forza al Governo che tutti gli istituti e strumenti già previsti a tutela delle persone con disabilità e delle loro famiglie nella normativa d’emergenza vengano confermati, resi effettivamente operanti, ampliati con altre misure e soluzioni.

 

All’indomani dell’uscita del decreto che disciplina la Fase 2 abbiamo ricevuto al nostro Numero Verde nazionale (800.803028) e presso i nostri sportelli di accoglienza e informazione territoriale molte richieste di chiarimenti rispetto alla possibilità di continuare a fruire di congedi parentali, dei 12 giorni aggiuntivi di permessi della Legge 104, dell’assenza dal lavoro equiparata al ricovero ospedaliero per persone con rischio di immunodepressione, esiti derivanti da gravi patologie oncologiche e terapie salvavita, così come di poter esercitare il diritto al lavoro agile. Nello stesso tempo i lavoratori autonomi e i professionisti con disabilità chiedono la possibilità di accedere, anche in presenza di trattamenti previdenziali, alla prevista indennità.

 

Ebbene, specifica Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM, «si tratta di misure su cui congiuntamente con FISH abbiamo formulato proposte estremamente specifiche e dettagliate, confrontandoci con gli esperti della task force attivata dal Governo per la Fase 2. Ci aspettiamo che venga data risposta al più presto a queste proposte, attraverso un provvedimento urgente, che dovrebbe intervenire nei prossimi giorni.

 

Parallelamente stiamo confrontandoci con il Governo per impostare al meglio la fase successiva all’emergenza, per garantire pari opportunità e pienezza dei diritti alle persone con disabilità e concorrere alla costruzione dei nuovi modelli organizzativi dei servizi, nella sanità, nell’assistenza, nell’istruzione, nel lavoro, nelle politiche trasversali che interessano tutti gli individui e la comunità. In tema di lavoro, in particolare, dobbiamo, fare in modo che riparta la Legge 68 potenziando la filiera dell’inserimento mirato; garantire tutele sostanziali alle persone con disabilità per sostenere il loro diritto al lavoro anche nei processi di riorganizzazione aziendale derivanti dalla crisi economica; proteggere e sostenere le sperimentazioni che in questi anni con fatica e passione le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità e amministrazioni regionali e locali virtuose sono riuscite a mettere in campo, sostenendo l’accesso agli incentivi per assicurare l’effettività del principio di accomodamento ragionevole.

 

È un momento in cui dobbiamo saper conciliare le essenziali tutele delle persone con disabilità e fragilità rispetto al rischio di contagio e l’ineludibile applicazione dei protocolli in tema di salute e sicurezza dei lavoratori con il diritto “positivo” al lavoro da parte delle persone con disabilità, con un nuovo approccio collaborativo tra tutti, Istituzioni, Datori di lavoro, Sindacati, Associazioni delle persone con disabilità e in generale enti del Terzo Settore – tra cui la stessa cooperazione sociale da tanti anni impegnata nei processi di inserimento lavorativo – e tutti i lavoratori, con e senza disabilità».

 

Per approfondimenti sulle aspettative e le richieste per la disabilità in fase 2

Comunicato stampa di FISH