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10/10/2013

Una mela per andare oltre. Intervista a Olcese e Margiotta

I protagonisti dello spot che in questi giorni invita gli italiani a scendere in piazza per la Mela di AISM dicono: «cercare fondi per finanziare la ricerca scientifica per la sclerosi multipla è una causa nobile, notevole. Vale la pena starci. Questa causa è anche la nostra»

 

Hanno scelto AISM, da tempo. Sul serio, anche se di mestiere fanno gli attori. Massimo Olcese e Adolfo Margiotta, protagonisti dello spot che in questi giorni invita gli italiani a scendere in piazza - sabato 12 e domenica 13 ottobre - per scegliere la Mela di AISM, ne sono convinti anche fuori dalle luci della ribalta: «cercare fondi per finanziare la ricerca scientifica per la sclerosi multipla è una causa nobile, notevole. Vale la pena starci. Questa causa è anche la nostra».

 

Infatti nello spot lo dite chiaro: «Ci saremo». Cosa vuol dire «esserci», per voi, e «fare qualcosa contro la sclerosi multipla»?
O: «In un mondo in cui tanti si fanno gli affari loro, ci piace molto partecipare ad una storia in cui nessuno si fa i fatti propri ma tutti cercano di fare il bene degli altri, di ottenere una risposta per tutti e una volta per tutte».
M: «Albert Camus diceva che per vincere l’assurdo della vita l’unica soluzione è la solidarietà. La solidarietà dà a tutti la possibilità di andare oltre l’assurdo. Imparare la convivenza, anche con il male altrui, è la chiave perché dal male si possa uscire».

 

Capita così nella SM: nessuno l’ha voluta, quando arriva all’improvviso sembra far esplodere l’assurdo. Per andare oltre è importante non restare soli. E se, al di là dello spot, incontraste per strada un giovane che vi dicesse: “Ho appena ricevuto la diagnosi di SM?”, come reagireste? Come lo incoraggereste?
O: «Mi è successo veramente. Un mio amico mi ha detto un po’ a bruciapelo che aveva la SM. E io non ho saputo cosa dirgli, in verità. È difficile trovare parole in momenti come quello. L’unica cosa che sono riuscito a fare è stargli vicino. Fargli sentire che gli volevo bene, cercando di fornire quella piccola energia affettiva che ho. E che poteva aiutarlo a non buttarsi giù, a non arrendersi. Anche perché oggi ci sono molte cure che consentono di contenere la malattia in termini accettabili e di vivere una vita all’altezza».

 

E quando è toccato a voi essere in difficoltà? Come avete reagito?
M:«Di fronte alle avversità, sinora, non mi sono mai arreso. So che ho una sola scelta, che è quella di combattere sempre»

 

La vera arma per combattere e vincere la SM per tutti sta nella scienza. Come incoraggereste un ricercatore impegnato a cercare cure per questa malattia?
M: «Direi, ma sottovoce per non sembrare quello che scopre l’acqua calda, che sicuramente esiste una soluzione per fermare questa malattia. O per sconfiggerla. Bisogna dare scacco matto alla sclerosi multipla. Le risposte ci sono, dobbiamo solo scoprirle. Credo che servano tante capacità tecniche, moltissima perseveranza. Ma anche fantasia. E un po’ di fortuna».
O: «Conta molto la tenacia, il non arrendersi. C’è un meraviglioso libro di Oliver Sacks, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. L’autore si lascia coinvolgere in casi che tutti i suoi colleghi neurologi avevano dato per persi. E lui si ostina a cercare la chiave di accesso. Ricordo il racconto dei due gemelli che parlavano solo tra loro usando numeri al posto delle parole. Lui li ascoltò a lungo e capì che erano numeri primi di 4 cifre. Allora, si avvicinò e disse un numero primo di 5 cifre, spiazzandoli. E quei due, per la prima volta nella loro vita, non comunicarono solo tra di loro ma con un esterno. Questo è il nocciolo: una soluzione c’è. Bisogna cercarla, con una determinazione incrollabile».

 

Rita Levi Montalcini, in fondo, diceva sempre che lei aveva avuto tenacia, anche contro le leggi razziali, un po’ di fortuna e intuizione, con cui era riuscita a vedere qualcosa che c’era ma nessuno aveva ancora notato, il famoso Nerve Growth Factor. 

 

Anche per questo le Mele di AISM sono scese in piazza. Sceglierle e farle scegliere significa dare impulso a quel mondo libero dalla SM che c’è, anche se non tutti se ne accorgerebbero a prima vista. Ma lo si vede nella filigrana di queste giornate, sta aspettando tanti giovani, adulti, donne capaci di andare oltre. Noi ci saremo. E tu?