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17/04/2016

Milano città inclusiva: “la società la si costruisce solo lavorando insieme”

In tempi di spending review nel capoluogo lombardo si è riusciti a investire comunque in accessibilità, tanto da aggiudicarsi il riconoscimento Access City Award 2016 a Bruxelles. Parla Isabella Menichini, del Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Milano

 

 

C'è un'Italia di città che si riprogettano per essere inclusive per tutti, rendono accessibili anche alle persone con disabilità i mezzi di trasporto e i Musei, le strade e gli impianti sportivi, i luoghi culturali e i negozi. E ci sono città che disegnano nuovamente il tessuto urbano insieme alle persone con disabilità e alle associazioni che le rappresentano, perché “la società la si costruisce solo lavorando insieme”, come spiega Isabella Menichini, Direttore del Settore Servizi per le persone con Disabilità, salute mentale e domiciliarità del Comune di Milano. Lo scorso dicembre proprio Menichini è stata a Bruxelles insieme all'assessore Pierfrancesco Majorino e a tanti rappresentati del mondo dell'associazionismo, a ritirare il prestigioso “Access City Award 2016”,  il Premio per la città accessibile dell'anno, assegnato per la prima volta dalla Commissione Europea a una città italiana, Milano.

 

«Dal 2011 – racconta Menichini – Milano ha scelto di adottare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità: da diversi anni si lavora per costruire una città inclusiva, a misura di tutti. Una città dove chi si  muove in sedia a rotelle, ma anche gli anziani, le famiglie con passeggini e figli piccoli, chi ha una disabilità sensoriale e tutti i cittadini e i turisti ospiti che lo desiderano si possano muovere in autonomia e in sicurezza e possano godere di tutte le opportunità che la città offre».

 

Cosa ha voluto dire costruire una città accessibile a tutti, concretamente?
«Siamo partiti costituendo una task force che ha raccolto rappresentanti politici, tecnici del Comune e un'ampia rappresentanza delle tante e vitali associazioni di persone con disabilità che operano nel territorio. Il segreto è programmare insieme, capire insieme i bisogni specifici e le priorità. E poi abbiamo lavorato in contemporanea su tutti i fronti, dai mezzi pubblici alle barriere architettoniche nelle strutture pubbliche e private, all'accessibilità delle informazioni. Ora tutte le 115 linee di autobus di Milano e molte fermate oggi sono accessibili, sono stati abbattuti marciapiedi con scalini, installati ascensori nelle metropolitane. I semafori vengono cambiati e dotati di cicalino per i non vedenti. E poi, in occasione di EXPO, abbiamo costruito dieci itinerari completamente accessibili nel centro della città  e in diverse aree storiche, culturali, della moda e dello shopping, dal Duomo alla Darsena, dalla Stazione Centrale a Santa Maria e delle Grazie fino al quadrilatero della moda».

 

Ma le persone con disabilità si sono accorte davvero dei cambiamenti?
«Durante EXPO – racconta la Menichini – una turista americana con disabilità ha raccontato alla radio che tutto era andato a meraviglia e che aveva trovato facilmente tutte le informazioni. Le associazioni, infatti, hanno insistito molto per realizzare il portale Expofacile.it, insieme alla Regione e ad altri soggetti privati, con tutte le informazioni utili. E questo non è solo un aneddoto: il portale, che resta attivo e presto diventerà “Milanofacile”, ha avuto nel periodo tra maggio e ottobre 295 mila visitatori che hanno letto 660 mila pagine delle nostre informazioni».

 

I frutti di EXPO continuano, come rivela un recente sondaggio di Radio RAI tra le persone con disabilità, che hanno giudicato Milano come città “amichevole” proprio perché consente di muoversi con autonomia”. 

 

Una domanda, comunque, rimane: quanto costa tutto questo lavoro sull'accessibilità? Qui, a dire il vero, Milano è sorprendente. La dottoressa Menichini racconta che, in epoca di spending review, l'amministrazione ha investito «25 milioni di euro in progetti per l'accessibilità e ulteriori interventi sono già pianificati per altri 25 milioni. 200 mila euro sono stati investiti per costruire il sito di EXPO facile e altri 50 mila euro sono stati investiti per realizzare corsi di formazione per il personale addetto all'accoglienza nell’area della recettività turistica e alberghiera e per le guide turistiche perché senza persone nessuna organizzazione funziona”; tutto si è sempre svolto in collaborazione con le associazioni delle persone con disabilità.

 

E ora? «Ora si va avanti sulla stessa strada - conclude la Menichini -. Sul modello dei dieci itinerari di EXPO stiamo iniziando un nuovo progetto chiamato: “un chilometro quadrato facile di accessibilità universale”. Interverremo trasversalmente, per rendere completamente accessibile l'area che comprende strutture pubbliche di primaria importanza come l’ospedale Policlinico, l’Università Statale degli Studi di Milano, il Tribunale, la biblioteca Sormani e il Museo per il Bambino”.


Un modello premiato, certamente. La vera sfida, per l'Italia, è che diventi replicabile, anche se non tutti avranno le stesse risorse economiche da investire. E che le tante e sorprendenti esperienze di accessibilità, dalla Liguria a Matera, da San Marino a Lucca, per un totale di circa 360 progetti di accessibilità realizzata, invece che restare “buone prassi” singolari diventino un vero e proprio sistema di connessioni, dando vita a una “Italia facile” da vivere, attraversare e gustare per tutti. Per noi italiani che ci viviamo, per le persone con disabilità e per i 48 milioni di potenziali turisti con esigenze speciali che, insieme a chi sempre li accompagna, possono venire a visitarci e anche a dare nuovo impulso all'economia e al mercato del turismo.

 

A conclusione del progetto “Europe Without Barriers” (tutte le informazioni su www.europewithoutbarriers.it), co-finanziato dalla Comunità europea. il 21 e 22 marzo AISM ha organizzato a Lucignano (Arezzo) il meeting Turismo accessibile: un'opportunità per tutti”, che ha raccolto insieme i più autorevoli rappresentanti istituzionali, gli esperti e gli operatori nazionali e internazionali nel campo del turismo accessiblile. In questa occasione abbiamo intervistato Isabella Menichini, Direttore Servizi per la Disabilità, Salute Mentale e Domiciliarità del Comune di Milano.