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19/10/2016

La ricerca eccellente è quella che parte dalle persone e arriva alle persone

L'incontro di Panorama Italia per parlare di quale ricerca possa cambiare veramente il nostro paese, e non solo. Insieme agli esponenti della ricerca, delle istiituzioni e dell'industria c'era anche AISM e la sua Fondazione. Ecco di cosa si è parlato


Giovedì 20 ottobre 2016 all'Università Vita e Salute dell’Ospedale San Raffaele di Milano si è parlato di ricerca e cura, con uno sguardo particolare alla sclerosi multipla, all’incontro intitolato: L’eccellenza nella ricerca in Italia: dal laboratorio alla cura del malato. All’appuntamento, organizzato da “Panorama d’Italia”, era presente anche AISM con il Presidente della sua Fondazione, Prof. Mario Alberto Battaglia, insieme agli assessori lombardi all’Università e innovazione, Luca Del Gobbo, e al welfare, Giulio Gallera, al Direttore Generale per la ricerca del Ministero della Salute, Giovanni Leonardi, al Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, al professor Giancarlo Comi, Direttore Istituto di Neurologia Sperimentale dell’IRCCS Ospedale san Raffaele, a Ketty Vaccaro, Responsabile del Settore Welfare del Censis e ad altri qualificati relatori.

 

Chiara la conclusione, condivisa da tutti i 14 relatori e dai partecipanti in sala: la ricerca che cambia l’Italia è quella che si costruisce con rigore e arriva alle persone, a chi è ammalato, a tutti i cittadini. Di più, la ricerca vera è quella che si costruisce sin dall’inizio in partnership con le Associazioni come AISM, con chi è coinvolto nella malattia. La ricerca che rivoluzionerà il futuro sarà quella che riuscirà ad arrivare a una medicina personalizzata, in cui ciascuno sarà curato individualmente per le proprie specifiche caratteristiche.

 

Il Professor Battaglia, evidenziando l’importanza di «portare le informazioni sulla ricerca nei mass media, fuori dalle stanze degli addetti ai lavori»; ha ricordato che è nella parola “insieme” la via maestra di una ricerca che cambia la vita e l’intero Paese: «mettersi insieme allo stesso tavolo, ricercatori, industria, istituzioni e associazioni delle persone coinvolte nella malattia, come AISM, integrando i reciproci obiettivi, è l’unica via perché la ricerca abbia successo».

 

In questo orizzonte, Battaglia ha evidenziato il valore di un’iniziativa come quella della Progressive MS Alliance «dove AISM e l’Associazione SM degli Stati Uniti, in particolare, con la Federazione Internazionale SM, hanno fortemente voluto fare lavorare insieme tutti gli attori coinvolti per cercare una cura per le forme progressive di SM. All’invito hanno risposto 500 ricercatori in tutto il mondo, creando circa 50 network internazionali dove i ricercatori italiani sono fortemente presenti. Uno di loro è il referente di uno dei 3 progetti che di recente hanno ottenuto 4 milioni di euro per cercare in 4 anni almeno una nuova molecola da fare diventare terapia».

 

Ma «insieme» è un orizzonte che va anche al di là della stessa ricerca: «c’è un’Agenda della Sclerosi Multipla 2020 – ha ricordato il Prof. Battaglia - che ha dieci priorità e cento azioni indispensabili da realizzare con tutti, a partire dalle Istituzioni, per dare risposte concrete alle persone con SM». Infine, il Presidente FISM ha ricordato due scelte antiche e innovative di cui AISM è orgogliosa, per l’impatto che hanno avuto sulla vita delle persone. La prima riguarda la scelta di avere molto investito in ricerca riabilitativa, che spesso resta fuori dai grandi finanziamenti ma serve tantissimo alle persone. La seconda è la scelta di investire sulle persone dei ricercatori, di accompagnarli per tanti anni, magari anche all’estero, perché poi tornino in Italia a scrivere nuove pagine dell’eccellenza italiana che dai laboratori arriva alla vita di tante persone.

 

Il Professor Giancarlo Comi ha evidenziato come sia in corso una nuova rivoluzione per la cura delle persone: «Non tutti rispondiamo allo stesso modo allo stesso trattamento: è il tempo che la medicina basata sull’evidenza, uguale per tutti, diventi una nuova medicina personalizzata, che dia a ciascuno la sua specifica risposta». Intanto, come ha ricordato il Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, è già una notizia importante sapere che «assistiamo oggi a un nuovo Rinascimento della ricerca con tanti farmaci innovativi in arrivo per tante malattie». Solo nel 2015 in Italia sono stati investiti 1,4 miliardi in ricerca e sviluppo. La presenza di ben 58 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCSS) mette l’Italia tra i paesi dell’eccellenza della ricerca, che in questo modo “attrae” anche la forte presenza dell’industria. Così la ricerca è diventata uno dei settori che hanno trainato la crescita dello 0,8% del PIL nell’ultimo anno e sta cambiando il volto dell’intero Paese.

 

Anche per questo la dottoressa Ketty Vaccaro, ha concluso la lunga tavola rotonda spiegando che «oggi tutti gli italiani vedono bene la ricerca e l’innovazione. Ma - ha aggiunto - quello che per le persone è decisivo non sempre è uguale a quello che è decisivo per i ricercatori, le istituzioni, l’industria. Le persone vogliono una ricerca che impatti sulla loro vita, subito. Alle persone non interessa sapere che ci sono 14 farmaci per la loro malattia, se poi vanno nel proprio Ospedale e non trovano il farmaco che andrebbe meglio per loro. Alla gente non interessa nemmeno sapere che un certo nuovo trattamento è già disponibile negli Stati Uniti: lo vogliono tutti a disposizione, immediatamente, ovunque vivano».

 

Allora, la ricerca riuscirà a cambiare la vita delle persone se – ha concluso Ketty Vaccaro - «saprà inserire proprio il punto di vista dei “pazienti” nella valutazione dell’impatto che ha sulla vita quotidiana». Si tratta di imparare ad ascoltare le persone sin dall’inizio del percorso di ricerca e di trasformare le loro valutazioni in indicatori scientifici di efficacia. Così la ricerca troverà ancora di più e meglio una strada decisiva.

 

Testo a cura di Giuseppe Gazzola