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Centro Bova Marina: arrivata la sentenza di secondo grado del processo penale

 

A Bova Marina (Reggio Calabria) l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ha finanziato la realizzazione di un Centro per la promozione all’autonomia ed il turismo sociale per persone con Sclerosi Multipla in un edificio di proprietà comunale (l’ex convento Vescovile di Contrada Spina Santa) concesso ad AISM in comodato.

 

L’accordo di comodato è stato sottoscritto nel 1994, ma solo a fine 2001 l’immobile è stato consegnato all’Associazione. La struttura richiedeva tuttavia ulteriori e rilevanti interventi di completamento e ampliamento per renderla conforme al progetto a cui era destinata. Vista l’onerosità degli interventi, AISM si è adoperata per cercare ulteriori fonti di finanziamento provvedendo nel contempo alla conservazione e manutenzione dell’immobile.  

 

Nel 2006 è stato quindi definito un accordo di programma tra Comunità Montana, Comune di Bova Marina ed AISM che prevedeva il finanziamento della Regione e di AISM affidando alla Comunità Montana il ruolo di stazione appaltante e quindi la responsabilità del cantiere e dei lavori pubblici. Tale accordo ridefiniva inoltre il termine di decorrenza del comodato d’uso a favore di AISM (inerente sia l’ex seminario, che l’immobile di nuova costruzione in modo da allinearne la durata) che veniva stabilito a struttura ultimata e collaudata. Il collaudo non è mai avvenuto e pertanto il comodato a favore di AISM non ha mai iniziato a decorrere, con la conseguenza che AISM, dal 2006 ad oggi, non ha mai avuto la disponibilità della struttura di proprietà del Comune.     

 

Nel 2007 sono pertanto iniziati i lavori di ristrutturazione e di ampliamento dell’immobile sostenuti, oltre che con il finanziamento privato di AISM, pari ad oltre 1,5 milioni di euro, anche con il contributo pubblico della Regione Calabria. Le somme citate, investite da AISM per il progetto di Bova Marina, sono state totalmente spese nell’ambito dell’appalto pubblico dalla stazione appaltante responsabile dei lavori. L’immobile durante i lavori era sotto la diretta responsabilità della Comunità Montana e nessuno poteva accedere al cantiere senza autorizzazione della stessa.

 

Le opere sono tuttavia ferme dal 2011 quando l’immobile è stato posto sotto sequestro a causa di fatti costituenti reato riconducibili a persone totalmente estranee ad AISM e per i quali ha preso avvio un procedimento penale davanti al Tribunale di Reggio Calabria.

 

Il primo grado di giudizio del processo penale, che ha visto imputati i pubblici ufficiali responsabili dell’appalto pubblico e il titolare dell’impresa appaltatrice, si è concluso con condanne a pene rilevanti per tutti i reati contestati, con la sola eccezione di quelli già prescritti per il decorso del tempo.

 

AISM, in qualità di parte lesa per il danno subito dal cattivo utilizzo da parte dei soggetti condannati delle somme messe a disposizione, ha visto riconosciuto il suo diritto al risarcimento del danno e ad una somma da pretendersi immediatamente a titolo anticipatorio (provvisionale di euro 100.000,00) sul totale dovuto.

 

In secondo grado, ai fini penali la Corte di Appello di Reggio Calabria – preso atto del tempo trascorso dai fatti – ha dichiarato la prescrizione dei reati di falso in atto pubblico e di frode in pubbliche forniture, per i quali erano intervenute le condanne in primo grado.

 

In attesa del deposito delle motivazioni, si può tuttavia dire che l’impostazione accusatoria recepita nella sentenza di primo grado è stata confermata, in quanto ai fini civili la Corte ha ribadito le affermazioni di responsabilità del titolare dell’impresa appaltatrice, del direttore e del collaudatore dei lavori, confermando il diritto di AISM al risarcimento del danno ma riducendo la provvisionale ad euro 80.000,00.

 

Sono stati assolti soltanto i due responsabili del procedimento per conto della Comunità Montana, accusati di abuso di ufficio, presumibilmente in conseguenza delle recenti modifiche nella descrizione delle condotte costituenti reato.

 

L’Associazione, visto il considerevole investimento effettuato a tutela delle persone con Sclerosi Multipla del territorio, nel corso di questi anni ha avviato tutte le opportune iniziative anche in sede amministrativa e in sede civile per ottenere, dapprima, l’adempimento da parte degli enti pubblici competenti degli obblighi di completamento, collaudo e consegna dell’opera e, in ultimo, visti purtroppo gli esiti negativi ottenuti in tal senso, per chiedere nei confronti degli stessi il risarcimento di tutti i danni patiti. Le complesse vicende giudiziarie sopra menzionate sono ancora in corso ed AISM auspica, alla fine delle stesse, di poter ottenere giustizia nell’interesse di tutte le persone con Sclerosi Multipla del territorio dalla medesima rappresentate.

 

Ultimo aggiornamento aprile 2022