Il Numero Verde AISM, servizio di informazione e consulenza a disposizione delle persone con SM sull’intero territorio nazionale, in questi giorni di emergenza sanitaria a causa del Coronavirus sta registrando un picco di telefonate di persone con sclerosi multipla – molte delle quali in condizioni di immunodepressione - che evidenziano situazioni di enorme criticità a causa della difficoltà di ottenere l’applicazione del lavoro agile da parte dei datori di lavoro e nel contempo i rischi cui sono costretti a sottoporsi per non perdere il lavoro, dovendo comunque uscire di casa per recarsi sul posto di lavoro.
I Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanati dal 4 marzo in poi, prevedono la raccomandazione per le persone con patologie croniche, con multimorbilità, o con stati di immumodepressione congenita o acquisita (oltre alle persone anziane), di evitare di recarsi fuori dalla propria abitazione o dimora fatti salvi i casi di stretta necessità.
Tuttavia, qualora la persona in questione sia un lavoratore, non viene ad oggi previsto un diritto allo smartworking. La persona si trova spesso a dover decidere di recarsi sul posto di lavoro, dove lo smartworking non è adottato spontaneamente da parte della azienda o dell'ente, disattendendo la raccomandazione delle istituzioni e mettendo a rischio la propria condizione di salute.
La semplificazione per l’accesso al lavoro agile prevista nei diversi provvedimenti adottati dal Governo – che prevede la possibilità di modalità semplificate di assolvimento degli obblighi di informativa - non si traduce dunque concretamente e automaticamente, allo stato attuale, in un diritto al lavoro agile per le persone con patologie croniche gravi e situazioni di immunodepressione o comorbidità tali da determinare una situazione di gravità.
«Consapevoli di questa situazione e proprio per fare in modo che si possa dare seguito alla raccomandazioni di rimanere a casa per le persone che si trovano in questa condizione, ci stiamo muovendo da giorni - rafforzando nelle ultime ore la nostra opera di pressione su Governo, Parlamento e tutte le forze politiche - affinché venga introdotto nei prossimi provvedimenti un effettivo diritto al lavoro agile, condizionato alla concreta applicabilità, quanto meno in questa fase emergenziale», dice Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM.