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13/02/2014

Infermieri e sclerosi multipla: il primo corso europeo di formazione

È attivo il primo percorso di formazione online per il riconoscimento e la preparazione dell'infermiere nel campo della SM. Si concluderà il 31 dicembre 2014. L'intervista a Roberta Motta, esperta della SISM (Società Infermieri Sclerosi Multipla), che ci spiega i dettagli del progetto


INfermiere SML'infermiere ha un ruolo fondamentale nella cura della persona con sclerosi multipla come nelle altre patologie. Spesso tuttavia questa figura tende ad essere poliedrica e impiegata nei settori più diversi, a scapito di una vera specializzazione. Ma per fare veramente la differenza nel servizio e per migliorare la qualità della vita delle persone è essenziale conoscere bene la patologia. Per questo - grazie ad una collaborazione internazionale di enti che si occupano di SM, tra cui SISM (Società Infermieri Sclerosi Multipla) in prima fila - è stato realizzato MS Nurse PROfessional, un corso di formazione a distanza europeo per il riconoscimento e la preparazione dell'infermiere nel campo della sclerosi multipla.

Obiettivo del corso è favorire il riconoscimento della figura dell’infermiere dedicato alla SM per garantire nei diversi Paesi europei la qualità e l’omogeneità dell’assistenza infermieristica alla persona con SM e alla sua famiglia. Sono previsti 5 moduli, che approfondiscono progressivamente le competenze di chi li effettua. Si parte da una sessione sulla comprensione della SM, per passare poi alla manifestazione clinica della patologia, alla diagnosi, al trattamento e infine all'assistenza e al supporto.

Per capire in profondità la natura di questo progetto e la sua importanza abbiamo intervistato Roberta Motta del Centro Riabilitativo AISM Liguria, segretario SISM e membro del MS NEED Syllabus Committee, che cura i contenuti e gli aspetti scientifici del progetto MS Nurse PROfessional (Per approfondimenti sul corso MS Nurse PRO).

 

Perché rendere omogenea la formazione dei diversi infermieri della SM in Europa?
«All’origine di MS Nurse Professional c’è un’accurata indagine sui bisogni formativi degli infermieri della SM in diversi Paesi d’Europa. L’indagine si chiamava MS NEED e ha appurato che in Italia come in Polonia, per esempio, l’infermiere svolge un ruolo decisamente diverso rispetto a quello inglese».

Che cosa può fare l’infermiere inglese di così diverso da quello italiano?
«In UK e anche negli USA ci sono infermieri che, dopo aver conseguito specifiche qualifiche, hanno la possibilità di prescrivere terapie modificanti il decorso di malattia. E poi seguono costantemente i pazienti per ogni modifica terapeutica che si renda necessaria».

In Italia è proponibile un ruolo così specialistico e proattivo dell’infermiere della SM?
«Oggi no. Il sistema sanitario italiano, anche per fare fronte alla mancanza di risorse, prevede che l’infermiere svolga un «ruolo multiplo» e dunque meno specifico, così da potere essere spostato agevolmente di reparto in reparto a seconda delle necessità che si creano».

Cosa può ottenere un infermiere da un corso come MS Nurse Professional?
«Acquisire competenze peculiari, e farlo all’interno di una Società come SISM, rende più forte la professionalità, aumenta l’efficacia e la qualità del proprio operato e la soddisfazione che si legge negli occhi delle persone di cui ci si prende cura. Se poi questa impostazione prenderà piede a livello europeo, un infermiere formato con «MS Nurse Professional» avrà l’opportunità di svolgere la propria professione negli altri Paesi d’Europa che richiederanno le stesse competenze. Infine, se anche ci sarà un’ampia adesione a percorsi di formazione specifici come questo, gli infermieri avranno maggiori strumenti per essere più stabili nell’esercizio della propria professionalità».

E le persone con SM in Italia cosa ci guadagneranno?
«Nei Centri SM le persone potranno trovare sempre di più operatori che conoscano in modo approfondito la SM e il modo di trattarla. Chi conclude questo corso è in grado di affrontare con competenza e sensibilità qualsiasi aspetto della malattia. Potrà dunque migliorare in modo significativo la qualità del servizio e, ne siamo sicuri, la qualità della vita di tante persone con SM».

Per questo AISM continua a investire energie per formare gli operatori socio-sanitari?
«Certamente. AISM da moltissimi anni si occupa di formazione per gli operatori. Ha iniziato proprio con gli infermieri della SM: nel 2014 SISM compie dieci anni. Ma AISM è da tempo impegnata a fornire percorsi di formazione anche per altri operatori decisivi, come psicologi e fisioterapisti. L’intento è quello di far trovare a ogni persona con SM una presa in carico globale, multidisciplinare, con professionisti efficaci e competenti a 360 gradi».

Qual è la principale novità di questo corso?
«La sua dimensione internazionale e il fatto che per la prima volta nel campo della SM viene adottata la Direttiva 2005/36/CE del Parlamento Europeo relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. È un progetto ambizioso:  costituito in collaborazione con EMSP (European Multiple Sclerosis Platform), RIMS (Rehabilitation in Multiple Sclerosisi) e IOMSN (International Organization Multiple Sclerosis Nurses) vuole ottenere che le persone con SM fruiscano della stessa qualità di trattamento e di vita ovunque vivano. Inoltre mira a ottenere che il Parlamento europeo riconosca l’importanza di questa figura specialistica nel seguire i pazienti con SM. Infine, questo corso, essendo on line, può essere svolto a casa o presso la propria sede di lavoro».