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03/12/2020

La disabilità siamo noi tutti: 1 miliardo di buone ragioni per lavorare insieme all’inclusione

 

 

Volare alto e pescare con abbondanza nel profondo del mare. La disabilità la si vive e affronta così, con visione ampia e pratica prontezza. Tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno.

 

FISH, cui aderisce attivamente anche AISM, e FAND, le principali organizzazioni ‘ombrello’ di tutte le associazioni delle persone con disabilità in Italia, nella Giornata Mondiale della disabilità hanno incontrato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme al Ministro per l’Istruzione, Lucia Azzolina e al Ministro per la Ricerca, Gaetano Manfredi, per offrire il proprio contributo attivo a delineare le politiche per la disabilità del futuro e per costruire da subito un nuovo modello di welfare che non lasci indietro nessuno.

 

«Un incontro costruttivo – ha  dichiarato all’uscita il Presidente FISH Vincenzo Falabella -. Il Presidente Conte ci ha detto che lavoreremo insieme per arrivare agli obiettivi che abbiamo indicato, per arrivare a un miliardo di finanziamento per il Fondo Non Autosufficienza; portare da 25 a 100 milioni il Fondo per Caregiver,  introdurre un Fondo specifico di 100 milioni per la Vita Indipendente, di utilizzare 112 milioni per il Dopo di Noi,  sostenere con ulteriori 300 milioni il Fondo nazionale per le Politiche Sociali. Lavoreremo insieme a Conte, al Governo, al Parlamento per rendere questi Fondi strutturali, per non doverli ridiscutere ogni volta. È il tempo di investire le risorse necessarie e indispensabili per arginare il fenomeno della segregazione, così impattante in tempi di pandemia ma mai completamente vinto nemmeno prima, per dare dignità e pari integrazione alle persone con disabilità. Conte ci ha detto che è ben disponibile, anche personalmente, a lavorare con noi e che senza di noi non prenderà nessuna decisione. Niente su di noi senza di noi».

 

Chiedendo di imparare dall’emergenza come andare oltre l’emergenza, le organizzazioni delle persone con disabilità hanno evidenziato davanti al Presidente del Consiglio e ai Ministri presenti la necessità non rimandabile di una sostanziale riforma dell’attuale sistema di welfare, basato principalmente su un sistema di protezione, in favore di un nuovo modello basato sui Diritti umani, civili e sociali.

«Il dilagare del  Covid-19 ha fatto precipitare moltissime persone, e le persone con disabilità ancora di più, in uno stato di forte preoccupazione, resa più grave dall’incertezza del prossimo futuro. Per questo abbiamo posto all’attenzione dei Ministri – riferisce ancora il Presidente Falabella, con convinzione appassionata – il diritto alla salute e l’importanza di una scelta politica forte per dare la precedenza nella vaccinazione per il Covid-19 a tutte le persone più vulnerabili, non solo a quelle che vivono nelle strutture residenziali. Abbiamo evidenziato inoltre il tema del lavoro e del diritto delle persone con disabilità a non venire emarginate ancora di più nei tempi della pandemia e nel prossimo futuro. Al Ministro dell’Istruzione e al Presidente del Consiglio abbiamo inoltre riproposto la possibilità di arrivare appena possibile a separare delle carriere tra insegnanti di sostengo e insegnanti curriculari, per garantire a tutti i ragazzi con disabilità reali condizioni in cui vedersi garantito il diritto all’istruzione. E loro hanno accettato di buon grado la nostra proposta».

 

Le visioni alte valgono se diventano vita concreta e, anzi, è nella loro messa a terra che rivelano il proprio valore innovativo.

E la strada per arrivarci è una sola: inserire le politiche della disabilità nel «mainstreaming» delle politiche che riguardano tutti i cittadini, garantendo  a tale fine «alle organizzazioni di Persone con disabilità e loro familiari di partecipare agli organismi che possono proporre azioni al Governo – come l’Osservatorio Nazionale Politiche Disabilità – e, dall’altro di essere ascoltati in modo consultivo dalle autorità di Governo prima che esse procedano ad attuare misure di intervento che potrebbero generare una violazione dei loro diritti. Quello che il Presidente Conte ci ha garantito che faremo, insieme», conclude Falabella.

 

Se sarà così, il 3 dicembre non finirà in una giornata, diventerà l’avvio di percorso che può portare molto avanti la qualità civile e sociale dell’Italia e aprire nuovi orizzonti alla vita di tante persone con disabilità e dei loro familiari.

 

 

Qui il documento con le proposte di FISH e FAND.