Salta al contenuto principale

03/11/2014

Rete psicologi: un meeting di respiro internazionale

Mindfulness, caregiver, neuroriabilitazione: questi ed altri temi sono stati al centro del convegno annuale promosso da AISM. Sviluppare e formare un network di professionisti specializzati in sclerosi multipla è una pririotà. Ecco di cosa si è parlato

Rete Psicologi
Nella foto: Kenneth Pakenham; Professore di Psicologia alla University of Queensland, uno degli ospiti internazionali dell'ultimo Convegno Rete Psicologi organizzato da AISM


Nel percorso comune di formazione, ricerca, confronto e scambio di buone prassi che condivide da anni con gli psicologi impegnati nella presa in cura delle persone con SM, anche quest’anno AISM ha proposto ai circa 80 psicologi che operano nella« rete» delle Sezioni territoriali dell’Associazione e nei Centri SM il «6° Convegno Nazionale», il 23-24 ottobre: un appuntamento «sostanzioso», reso importante dai qualificati interventi di prestigiosi relatori internazionali.

 

Kenneth Pakenham, per esempio, Professore associato di Psicologia alla University of Queensland e autore di svariate pubblicazioni, è arrivato dall’Australia a presentare il quadro delle ricerche dell’impatto della malattia nel genitore, sullo sviluppo dei figli e sulla famiglia. Pakenham ha parlato anche di un approccio di terapia psicologica per le persone con SM che si rifà alla «Mindfulness Based Cognitive Therapy (CBT)», nata negli USA negli anni’80, e sul successivo approccio definito ACT - Acceptance and Commitment Therapy. «Aiutiamo le persone con SM – ha spiegato – ad accettare il disagio che fa parte della vita senza volerlo eliminare  e, insieme, ad avere il coraggio di cambiare veramente quello che è possibile per ciascuno, concentrandosi sul presente ed eliminando i pensieri negativi e non utili. Gli studi da noi effettuati – ha concluso – dimostrano che questi percorsi terapeutici aumentano nelle persone con SM la salute mentale, la qualità di vita e la resilienza, la capacità di rispondere efficacemente agli eventi stressanti generati dalla SM». Importanti anche gli interventi di Anne Katz (University of Manitoba, Winnipeg, Canada) sui modi con cui si possono gestire le problematiche sessuali nella SM e di Nic Hughes (University of Leeds, UK), che ha presentato un’ampia ricerca effettuata dal suo gruppo sui diversi modi con cui si percepiscono i «caregiver» che si prendono cura dei propri partner o genitori con SM. Senza dimenticare l’apporto di Päivi Hämäläinen (Finlandia), che ha presentato una revisione degli studi sulla riabilitazione neuropsicologica e di Lauren Strober (docente di Physical Medicine &Rehabilitation, Rutgers University, New Jersey, USA) sul ruolo dell'auto-efficacia nell'affrontare la SM.

 

Al Convegno, sempre impegnato a creare sinergie sistematiche tra i diversi componenti delle équipe interdisciplinari dedicate alla SM, sono intervenuti anche due neurologi, il Professor Gianluigi Mancardi (Direttore della II Clinica Neurologica del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova e Presidente del Comitato Scientifico AISM) e il dottor Matteo Pardini (neurologo ricercatore al Queen Square Hospital di Londra e all’ Università di Genova). Mancardi ha presentato un quadro delle risposte terapeutiche oggi disponibili per curare la malattia, mentre Pardini che ha proposto una sintesi delle ricerche impegnate a identificare le possibili correlazioni tra deficit cognitivi nella SM e ricadute sensoriali e motorie.

 

Interessanti anche le presentazioni orali selezionate tra quelle proposte dagli psicologi partecipanti al Convegno, che hanno permesso di condividere ricerche e buone prassi attuate nei territori, come per esempio una ricerca sui sintomi depressivi e i disturbi d’ansia effettuata presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) S. Anna di Ferrara, i risultati preliminari di uno studio nazionale multicentrico coordinato dall’IRCSS San Raffaele di Milano sulle basi dell’inclinazione al rischio nelle scelte sulla cura da parte delle persone con SM. Proposti dai ricercatori AOU Verona i risultati di uno studio sulle problematiche sessuali e i correlati psicologici nella SM, spesso sottostimati dai medici. Gli psicologi dell’AOU Federico II di Napoli hanno raccontato il percorso da loro effettuato sulla comunicazione medico-paziente con particolare attenzione alla fascia di età pediatrica e adolescenziale, che li ha portati ad aprire uno specifico Ambulatorio SMAG (Sclerosi Multipla Adolescenti e Genitori).

 

Niente è più prezioso, quando si ha a che fare con una malattia cronica, complessa e imprevedibile come la sclerosi multipla, dell’incontro con professionisti preparati che offrono una presa in cura e un accompagnamento costante, accogliendo anche le emozioni e i racconti che nascono dalle esperienze, con le loro fragilità e l’orgoglio per i traguardi raggiunti. Per questo il 6° Congresso è la preziosa tappa di un percorso di incontro, formazione e scambio – quello rappresentato dal progetto Rete Psicologi promosso da AISM - che continua, con ulteriori proposte di attività formative da realizzare nei diversi territori.