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13/10/2014

Valeria: fare il sindaco oltre la sclerosi multipla

È una delle prime persone con SM ad occupare una carica istuzionale, nel Comune di Lomazzo (Como). «Ho trovato la forza nelle relazioni e nella Sezione AISM». L'intervista pubblicata su SM Italia 5/2014

 

Valeria Benzoni

Nella foto: Valeria Benzoni, persona con SM e sindaco di Lomazzo

 

Le persone con SM hanno il diritto e il dovere di partecipare ai processi decisionali inerenti le politiche e i programmi che le riguardano», afferma la Carta dei diritti che AISM sta facendo firmare in tutta Italia. Diritti reali e non solo affermazionidi principio. Ne è la dimostrazione vivente Valeria Benzoni, eletta dapoco nuovo sindaco di Lomazzo, un paese di circa 9.000 abitanti in provincia di Como. La particolarità di Valeria Benzoni è che, probabilmente, è la prima persona con sclerosi multipla a diventare sindaco di un Comune italiano: «Avere una malattia importante come la SM non preclude niente a priori, neanche l’attivismo civico e l’impegno politico diretto – afferma – Noi che abbiamo una disabilità abbiamo come primo diritto quello di essere considerati persone come tutte le altre, di partire alla pari con tutti. Credo che questo successo elettorale sia anche la vittoria di tutte le persone con una malattia come la mia, o anche diversa, che decidono di avere gli stessi doveri di tutti nell’impegno per la costruzione di città migliori». 

 

Come è arrivata la politica nella tua vita, Valeria?
«Imprevedibilmente, proprio come la SM. Dopo la diagnosi del 2005 avevo cambiato il mio rapporto con la quotidianità. Se non sai cosa ti potrà succedere domani, il tuo sogno è oggi. Non ci sono occasioni da perdere e bisogna mordere quello che capita a tiro. E a me, che amo da sempre il mio paese, è capitato che proprio davanti a casa mia fossero messi in cantiere quattro palazzi di dieci piani. In mezzo alle campagne. Così ho reagito: ho creato un comitato e iniziato a occuparmi di problemi ecologici e di sostenibilità ambientale. Insieme all’Associazione Immagina Lomazzo ho iniziato un percorso di impegno pubblico che, qualche mese fa, è sfociato nella candidatura a sindaco, che mi è stata proposta in modo partecipativo, tramite le primarie».

 

E lì non hai pensato: «Come farò, con una malattia come questa?»
«Ci penso ogni giorno, la fatica che sento non è mai uno scherzo. Ma, proprio quando mi hanno candidata, mi sono tornati in mente i momenti bui e difficili che ho attraversato dopo la diagnosi. Ho passato giorni e settimane a domandarmi angosciata chi sarei stata, come avrei potuto continuare ad essere una mamma positiva. Mio figlio, allora, aveva solo 5 anni».

 

E sai dove ho trovato la forza di ripartire? 
«Dove? Nelle relazioni, nelle persone che mi volevano bene. E nell’incontro con la Sezione AISM di Como. Lì, a partire da Roberta Amadeo che oggi è Presidente Nazionale, ho incontrato persone che riuscivano a vivere ogni giorno con grande grinta e dignità. Se vedi uno che ce la fa, il suo esempio è contagioso. Adesso tocca a me, magari, aprire una via che potrà essere uno stimolo positivo per altri».

 

La versione integrale di questa intervista è stata pubblicata su SM Italia 5/2014, uscito nei giorni scorsi e leggibile o scaricabile dal link sotto.

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SM Italia 5/2014