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05/04/2020

Coronavirus. Arrivano i buoni spesa per le famiglie in difficoltà

 

Il 28 marzo scorso, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Governo “anticipa” 4,3 miliardi del Fondo solidarietà dei Comuni e lo ripartisce ai singoli Comuni (per Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, assegna le quote alle Regioni Provincie autonome, che provvedono a dividerlo ai loro comuni). Aggiunge poi 400 milioni con Ordinanza del Capo dipartimento della protezione civile del 29 marzo 2020.

 

Questi Fondi vanno ai singoli Comuni, secondo le quote indicate negli stessi provvedimenti, per alimentare aiuti alle famiglie sotto forma di buoni o voucher o carte per poter acquistare generi alimentari di prima necessità.

 

Si tratta principalmente di Fondi nazionali costituiti in buona parte dalle imposte comunali, raccolte per essere ridistribuite annualmente agli stessi enti in maniera da “perequare”, cioè ridistribuire equamente e pareggiare le risorse di ciascun Comune in relazione ad esempio alla popolazione residente.

 

A seguito delle diverse segnalazioni raccolte dal Governo tramite ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Enti di rappresentanza relative alle difficoltà economiche delle famiglie, generate dall’emergenza del Coronavirus, è stato dunque deciso di anticipare questi Fondi e di aggiungervi, per renderli anche disponibili subito, i 400 milioni.

 

Molti Comuni si sono quindi già attivati e si stanno organizzando per raccogliere le domande di buoni spesa a breve e per erogarli.

 

È importante quindi che ciascuno si informi presso i siti e contatti del proprio Comune di residenza sui termini e le modalità di richiesta dei contributi.

 

Alcuni Comuni hanno iniziato a raccogliere le domande con modalità telematica, altri riceveranno domande fino a esaurimento risorse. 

 

Anche i moduli di domanda, gli importi, e i tempi entro cui è possibile fare domanda, nonché ovviamente gli elenchi dei negozianti aderenti cambiano da zona a zona, per cui bisogna richiederli al proprio ente locale di riferimento.

 

In generale ecco cosa indica l’ordinanza della Protezione Civile.

 

I beneficiari e entità del buono.

Ciascun comune (ufficio dei servizi sociali) deve individuare la platea dei beneficiari e l’ammontare del contributo, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, dando priorità di accesso al beneficio alle famiglie prive di altri sostegni pubblici.

 

Cosa si può comprare.

Generi alimentari e prodotti di prima necessità presso gli esercizi commerciali contenuti nell'elenco pubblicato e diffuso da ciascun comune.

 

Entro quando e come fare domanda.

Ciascun Comune stabilisce, organizza e gestisce temi, modi procedure per la raccolta delle domande e distribuzione dei soldi alle famiglie. Le indicazioni generali e le tendenze più diffuse al momento sono di usare modalità molto semplificate, anche per tramite di autodichiarazioni della persona con moduli ad hoc (allegando solo il documento di riconoscimento), tali da consentire la rapidità di presentazione e di liquidazione delle richieste.

 

Va fatta molta attenzione ai termini di scadenza entro cui ciascun Comune stabilisce che si debba presentare la domanda. In diversi casi potrebbe aver stabilito un primo step di presentazione delle domande, con possibilità di riapertura della procedura in relazione alle risorse disponibili e al loro esaurimento.

 

Quando vengono erogati i buoni.

Anche i termini di valutazione delle domande e di erogazione è demandato alla decisione del singolo ente locale. Ma la tendenza è ad accelerare tutta la procedura di raccolta delle domande proprio per consentire anche una rapida erogazione alle famiglie.

 

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