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26/10/2022

La “scienza della persona con sclerosi multipla” protagonista al Congresso ECTRIMS 2022

 

Quest'anno per la prima volta a ECTRIMS - il più importante meeting europeo dell'anno sulla ricerca scientifica nella sclerosi multipla - viene riservata un'intera mattinata dedicata alle persone con sclerosi multipla, per illustrare le ricerche più promettenti a breve e medio termine, ma anche con una sessione che affronta proprio il tema del coinvolgimento della persone con sclerosi multipla nella ricerca.

 

Sabato 29 ottobre dalle 10.30 sarà possibile seguire anche online la diretta con la traduzione simultanea anche in italiano. Registrati!

 

È la scienza che ascolta e coinvolge le persone con sclerosi multipla quella che l’iniziativa PROMS, con il simposio “Il paziente al centro: il ruolo dei Patient Reported Outcome”, porta al centro dell’attenzione del Congresso ECTRIMS, il principale congresso scientifico al mondo sulla cura e la ricerca per la sclerosi multipla, che si svolge ad Amsterdam in questi giorni.

 

La capacità di ascoltare e rendere scientificamente misurabile l’esperienza delle persone con la propria malattia, con le terapie, i trattamenti e le proprie aspettative di vita è indispensabile alla ricerca, all’industria, ai decisori istituzionali per migliorare ulteriormente la capacità di dare le risposte che ancora mancano per la sclerosi multipla.

 

Oggi non c’è “scienza della sclerosi multipla” che non sia anche scienza “della persona” e “con la persona” che vive la sclerosi multipla sulla propria pelle. Sembra uno slogan, è un passo avanti fondamentale per trovare la cura risolutiva della SM.

 

«Nel 2019 – ricorda il Presidente FISM Mario A. Battaglia, membro dell’Executive Committee della Global PROMS Initiative e speaker del simposio di ECTRIMS 2022– a questo stesso Congresso avevamo parlato di “accendere un faro” su come le persone percepiscono l’effetto dei trattamenti nella loro esperienza, sui cosiddetti “Patient Reported Outcome”, sulle misure di esito dei trattamenti nella vita riportate dalle stesse persone con SM. Per trasformare quello “spot” in percorso scientifico di cambiamento, è nata “PROMS”, l’iniziativa globale per i Patient Reported Outcome (PROs) per la SM, coordinata da European Charcot Foundation (ECF) e Federazione Internazionale Sclerosi Multipla (MSIF), con AISM che funge da agenzia leader in rappresentanza del movimento globale della MSIF. L’iniziativa coinvolge oggi 60 rappresentanti di 5 categorie di stakeholder diversi, dove la persona con SM porta la sua esperienza di malattia e fa in modo che gli altri stakeholder la rendano scientifica, misurabile, integrabile nel processo che va dalla ricerca allo sviluppo delle terapie fino alla presa in carico sanitaria».

 

Mario A. Battaglia

 

Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica di AISM e la sua Fondazione, co-chair del Comitato scientifico dell’iniziativa PROMS, spiega così la visione e la missione cui lavora l’iniziativa: «stiamo dando concretezza a quella che si chiama “scienza con il paziente e del paziente”, per cui la persona con sclerosi multipla non è solamente al centro, in modo passivo, del ‘lavoro’ della comunità scientifica ma, ancora meglio, si siede, con la sua esperienza di vita con la sclerosi multipla, al tavolo con tutti gli altri attori della ricerca e della cura: insieme dobbiamo capire la prospettiva della persona, la sua esperienza di malattia, e farla diventare un fattore scientifico solido e determinante tanto negli studi della ricerca clinica per i farmaci quanto nella strutturazione dei modelli di presa in carico socio-sanitaria».

 

Paola Zaratin

 

In concreto, l’iniziativa PROMS ha dato vita a un “Engagement Coordination Team” (ECT), che guida il processo dell’intera iniziativa e coinvolge sin dall’inizio persone con SM che a loro volta coinvolgano la propria comunità di riferimento insieme ai ricercatori. L’attività dell’iniziativa poi è suddivisa in quattro gruppi di lavoro: «un gruppo – spiega Zaratin - studia, insieme alle persone, se manchino ancora ulteriori misure di esito di fattori importanti per catturare l’esperienza delle persone con SM. Per esempio non abbiamo ancora indicatori che rappresentino dal punto di vista della persona l’impatto dell’umore e dell’ansia, che pure hanno un grosso peso nella vita. Un altro gruppo ha analizzato le misure auto-riportate già in uso e, tra queste, quali sono quelle maggiormente raccomandabili. Una terza area di impegno della PROMS riguarda il sistema di cura della salute e le politiche di presa in carico e le modalità con cui le misure di esito della prospettiva della persona vengono utilizzate. Queste tre dimensioni vengono potenziate dalla dimensione digitale, per aprire la strada all’introduzione di dispositivi indossabili e applicazioni tecnologiche che siano in grado di raccogliere in modo continuativo e globale, su vari domini funzionali in contemporanea, una serie di misure di esito che rappresentino la prospettiva della persona. Lavorando con le persone con SM in questa iniziativa abbiamo capito che per una persona non è il singolo deficit funzionale a contare davvero ma la sua connessione con tante altre dimensioni della sua vita. Per questo è importante misurare in modo integrato, grazie alla tecnologia, la prospettiva della persona».

 

 

Due le novità concrete che l’iniziativa mette in campo oggi.

 

Viene lanciata una chiamata a tutte le aziende che si occupano di tecnologie per la salute per costruire insieme un “catalogo digitale” di strumenti tecnologici, processi e metodi per raccogliere in modo continuativo e integrato tutte le possibili misurazioni dei PROs.

 

L’iniziativa ha inoltre condotto una serie di interviste a persone con SM in diversi paesi del mondo per toccare con mano come i PROs siano uno strumento reale utilizzato dai decisori istituzionali per la presa in carico sanitaria nei diversi paesi: «come mostra il Poster che presentiamo al Congresso – aggiunge Zaratin – questa è una strada aperta ma ancora tutta da percorrere».

 

Infine, aggiunge il Presidente FISM Mario A.Battaglia «ascoltare e misurare in modo scientifico l’esperienza delle persone con la malattia ha un risvolto importantissimo per intercettare la cosiddetta “fase prodromica o preclinica” della malattia. Spesso le persone arrivano prima delle misurazioni strumentali e cliniche a percepire che è in atto un cambiamento nel proprio funzionamento, magari un peggioramento della propria condizione. Riuscire a trovare strumenti che intercettino questa parte nascosta dell’icerberg della sclerosi multipla e la rendano leggibile in anticipo potrà avere un importante impatto di prevenzione e aprire la strada a una gestione ancora più personalizzata ed efficace dei percorsi di cura».