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26/11/2020

Ministro Manfredi: «Terzo Settore fondamentale per l’innovazione nella Ricerca»

 

«Quando si parla di innovazione il Terzo Settore gioca un ruolo fondamentale. Coinvolgere gli stakeholder è un obiettivo su cui il Ministero dell’Università sta lavorando molto e su cui spero avremo presto risultati. Gli stakeholder dovrebbero essere in grado di contribuire alla strategia della ricerca, pubblica o privata. Le politiche di ricerca e innovazione hanno bisogno di più ricerca orientata alla missione (mission oriented). Nessuno ignora l’importanza della ricerca teorica, ma come ho sottolineato nell’ultimo Piano Nazionale della Ricerca, è molto importante nei prossimi anni migliorare quella ricerca che può portare a risultati concreti e tangibili».
Lo ha dichiarato il Ministro della Ricerca Gaetano Manfredi che ha aperto oggi il Congresso dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - FISM, dal titolo Connettersi al futuro: la nostra ricerca di eccellenza. Connettere la sclerosi multipla. Collegati online più di 200 ricercatori impegnati nella ricerca a livello internazionale sulla sclerosi multipla e altre malattie neurologiche. 

 

Al Ministro è stato chiesto, coralmente, di mettere in campo tutta la progettualità e le risorse possibili per consentire alla ricerca di non fermarsi, garantendo l’impegno di tutti, a partire da AISM e la sua Fondazione, a fare la propria parte. La ricerca sulla sclerosi multipla, infatti, non si è mai fermata, neanche nei tempi della pandemia: questa malattia è un’emergenza costante nella vita delle persone e la ricerca deve inevitabilmente andare avanti e non può fermarsi fino al giorno in cui non avrà trovato tutte le risposte cui le persone hanno diritto. Per questo, anche nel 2020, AISM con la sua Fondazione ha messo a disposizione della ricerca 5 milioni di euro per i progetti da presentare al Bando 2020 e per i Progetti speciali in corso. 

 

«Dopo anni di penuria di fondi per la ricerca - continua Manfredi - speriamo che le policy implementate dal nostro Ministero, di cui siamo molto orgogliosi, abbiano avviato una nuova era di investimenti nell’università, sostenendo giovani ricercatori, potenziando il sistema della ricerca pubblica». 

 

Alle parole di Ministro risponde il Prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, uno dei principali enti di ricerca sulla sclerosi multipla a livello internazionale, con 80 milioni di euro investiti nella ricerca negli ultimi 10 anni e 229 gruppi di ricerca attivi in Italia: «senza dubbio possiamo garantire l’adesione di AISM e della sua Fondazione all’appello del Ministro Manfredi nel coinvolgere tutti gli stakeholder di riferimento nella costruzione dell’unico ecosistema di ricerca e salute. Vogliamo collaborare per costruire insieme una ricerca che dia risposte alle persone, per favorire il coinvolgimento dei cittadini in una ricerca innovativa e responsabile, per una ricerca multidisciplinare e multisettoriale. I nostri sforzi vanno nella direzione sottolineata dal Ministro: la propensione all’innovazione, la collaborazione internazionale, la collaborazione con l’industria e con tutti gli attori coinvolti. La nostra Fondazione supporta pienamente il Piano Nazionale per la Ricerca del Ministero e sta già lavorando non solo per la sclerosi multipla ma per tutta la comunità e tutte le patologie, perché così intendiamo contribuire all’innovazione sociale». 

 

“Connettersi al Futuro” come riporta il titolo del convegno è un concetto che sta alla base di un nuovo modello di sostenibilità collettiva e di un’alleanza trasversale nella lotta contro malattie come la sclerosi multipla, patologie rare e altre malattie neurologiche, al fine di accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti e promuovere la sostenibilità della ricerca. 

 

In questo il ruolo delle associazioni e delle persone che attendono risposte dalla ricerca è fondamentale: «È importante che il sistema della ricerca sia un sistema in cui tutti i cittadini possano sentirsi parte e possano contribuire ai suoi obiettivi ambiziosi. Sicuramente non c’è miglioramento nell’agire senza etica, ed è per questo che la ricerca e innovazione deve essere responsabile ed etica», ha proseguito il Ministro Manfredi. 

 

Al convegno è intervenuto anche Giovanni Leonardi, Direttore Generale della Ricerca e Innovazione in Sanità presso il Ministero della Salute, che ha presentato i “Virtual Institutes”, network di Istituti di Ricerca e Cura e Carattere Scientifico (IRCSS) italiani nato sotto la spinta del Ministero allo scopo di innovare il sistema della ricerca e di avere un miglioramento della qualità del processo di cura. «Questo si fa armonizzando e standardizzando i protocolli in tutto il paese, condividendo i dati, raggiungendo coorti di pazienti più vaste, con l’utilizzo di grandi database di dati e con formazione avanzata. Credo che questo progetto avrà risultati molto interessanti in due campi – dice Leonardi - certamente nell’area della ricerca ma anche nello scambio di best practices, perché noi vogliamo avere lo stesso standard di qualità nella cura in tutto il paese, rispondendo alle richieste dei cittadini”. 

 

«Quello che emerge oggi – conclude il Prof. Mario Alberto Battaglia - è la necessità di avere un unico ecosistema, per ricerca e cura, e che tutti gli stakeholder diano il proprio contributo. Siamo inoltre orgogliosi come Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, di essere partner del network dell’Istituto virtuale per la sclerosi multipla, e di contribuire all’avanzamento della ricerca in questo campo. La nostra Fondazione finanzia molti ricercatori che operano negli IRCCS e ha contribuito alle infrastrutture di ricerca, anche avendo in questi anni reso possibile l’acquisto di 3 risonanze magnetiche avanzate a 3 Tesla e promuove il Registro Italiano Sclerosi Multipla, consapevole dell’importanza dei cosiddetti big data per la ricerca e la sanità pubblica». 

 

La prima parte del congresso ha visto anche l’assegnazione del Premio Rita Levi Montalcini. Quest’anno sono tre neurologhe e ricercatrici a vincere il Premio, Cinzia Cordioli, Lucia Moiola e Marta Radaelli e provengono da l’ASST Spedali Civili di Brescia, dall’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e dall’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Tutte e tre sono impegnate ogni giorno a contatto con il paziente nei rispettivi Centri clinici per la Sclerosi Multipla, sono tre ricercatrici affermate a livello nazionale e internazionale e seguono la ricerca clinica nei tre ospedali che hanno visto i più grandi numeri di ricoverati per Covid-19 dell’intero territorio nazionale. Hanno avuto infine un ruolo fondamentale nello sviluppo della iniziativa di ricerca sui casi di Covid-19 e nella creazione della piattaforma MuSC19 internazionale.

 

 

L'iniziativa si svolge con il supporto incondizionato di Biogen, Merck, Novartis, Sanofi Genzyme