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28/05/2025

Verso nuovi biomarcatori di progressione della sclerosi multipla

Una sessione del Congresso FISM è stata dedicata ai progetti promossi da AISM con la sua Fondazione sulla risonanza magnetica e la PET, per comprendere in anticipo e monitorare i meccanismi alla base della neurodegenerazione, fermare la progressione, restituire vita alla vita delle persone con SM e malattie correlate .

 

Una delle strategie della ricerca scientifica internazionale sulla sclerosi multipla si chiama: “stop MS” e ha lo scopo di impedire l’insorgenza di nuove lesioni nel sistema nervoso centrale e di evitare il peggioramento della qualità della vita quotidiana, fermando quanto più possibile i sintomi e le manifestazioni della malattia.


Anche FISM è impegnata a promuovere, indirizzare e finanziare progetti di ricerca che contribuiscano, in particolare, a capire in anticipo come sia possibile fermare la progressione della disabilità: due di questi progetti, ora conclusi, sono stati presentati al Congresso FISM nella sessione intitolata “Diagnosi e monitoraggio della malattia”, condotta dalla Professoressa Martina Absinta (Humanitas Univerrsity, Milano) e dalla Professoressa Benedetta Bodini (Università Sorbona, Parigi; Institut du Cerveau et de la Moelle épinière, Hôpital Pitié-Salpêtrière, Parigi).


«FISM  - dice Benedetta  Bodini - sempre di più promuove, indirizza e finanzia progetti di ricerca che portino un significativo valore aggiunto nell’identificare, con le più innovative tecniche di risonanza magnetica o della PET (tomografia a emissione di positroni) specifici biomarcatori che aiutino a comprendere, in anticipo, i meccanismi che sono alla base della progressione della sclerosi multipla. Questi biomarcatori potranno determinare i futuri “Major outcomes”, gli esiti principali degli studi sull’efficacia dei farmaci nel fermare la progressione di malattia. ».


Martina Absinta concorda e aggiunge: «rispetto agli anni precedenti,  il Comitato Scientifico FISM ha deciso di finanziare soprattutto progetti di imaging, con risonanza o PET, che vadano a indagare i meccanismi patogenetici a livello molecolare o biologico, nella convinzione che sia questa la strada che porterà la ricerca a capire come sia possibile fermare la  progressione di malattia e mettere a disposizione della scienza e delle persone con sclerosi multipla nuovi ed efficaci strumenti per attuare una vera a propria prevenzione secondaria della sclerosi multipla».

 

Fotografia dei progetti presentati al Congresso

I due progetti di questa sessione, aggiunge Bodini, sono rappresentativi di ciò che «il Comitato Scientifico FISM cerca nei progetti di ricerca: da una parte nei Progetti che finanziamo dobbiamo vedere un rigore metodologico molto alto e innovativo, per una ricerca di reale eccellenza, dall’altra parte vogliamo che la ricerca sui biomarcatori di risonanza che vengono studiati nei progetti da noi supportati si avvicinino sempre di più alla realtà dei singoli meccanismi patogenetici che determinano la progressione della malattia. I due progetti presentati in questa sessione del Convegno si svolgono nei due ambiti indicati».

 

Il progetto curato dalla Dottoressa Costanza Giannì (Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Università di Roma) è legato alla tecnica della PET per studiare la microglia, una delle tipologie di cellule del sistema immunitario residenti nel sistema nervoso centrale per proteggerlo da patogeni e danni. «Questo progetto – continua Bodini -indaga la connessione, il legame tra le cellule della microglia e la neurodegenerazione che si verifica nel sistema nervoso centrale delle persone con SM e rappresenta  il substrato neuropatologico della progressione della malattia».

 

Absinta -Bodini
Da sinistra: Martina Absinta, Benedetta Bodini. Entrambe hanno vinto il Premio Rita Levi Montalcini negli scorsi anni.


Il Progetto curato dalla Dottoressa Francesca Benedetta Pizzini (Dipartimento di Ingegneria per la Medicina di Innovazione (DIMI), Università di Verona, Verona) ha messo a punto un innovativo lavoro metodologico per studiare un nuovo marcatore precoce della neurodegenerazione in risonanza magnetica. Al Congresso è stato dato l’annuncio che Francesca Benedetta Pizzini è la vincitrice della prima Borsa di Studio istituita da FISM in memoria di Ippolitta Loscalzo, a lungo Presidente della Sezione AISM di Milano e Past Vice Presidente Nazionale di AISM.

 

La Professoressa Absinta aggiunge che entrambi sono «sono progetti pilota, avviati da un anno. Avranno dunque necessità di ulteriori approfondimenti. FISM ha dato a due progetti innovativi la possibilità di ricercare quei dati preliminari necessari a fare capire se ciascuno nel proprio campo utilizzano tecniche innovative e promettenti per arrivare ai risultati ipotizzati e a definire nuovi biomarcatori utili a comprendere in anticipo come potrà svilupparsi la neurodegenerazione e la progressione di malattia in una malattia di origine autoimmune come la sclerosi multipla».


Come sempre, nella ricerca come nella vita, il cammino si apre camminando e ogni singolo passo in più, se va nella direzione giusta, avvicina al traguardo e, nello stesso tempo, chiede a tutti noi – a chi fa ricerca, a noi che aspettiamo le risposte che ancora mancano per fermare la sclerosi multipla – la pazienza di continuare a cercare e di andare avanti e la visione che consente di arrivare fino in fondo.

 

Leggi lo speciale congresso fism 2025

 

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La realizzazione di questo evento è stata resa possibile con la sponsorizzazione non condizionante dei MAIN SPONSOR Alexion, Astra Zeneca Rare Disease, Biogen, Merck Italia, Neuraxpharm Italy, Novartis Italia, del Gold Sponsor Juvisé Pharmaceuticals, nonché di Sanofi