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14/03/2024

Sclerosi multipla. Svelato un nuovo meccanismo coinvolto nella progressione della malattia

Pubblicato su Nature uno studio condotto da ricercatori di Cambridge e sostenuto anche da AISM con la sua Fondazione. La ricerca apre la strada per lo sviluppo futuro di terapie che limitino i danni neuronali nelle patologie neurologiche croniche come la sclerosi multipla progressiva

Nella foto in alto: il Prof. Stefano Pluchino (a sinistra) e il dott. Luca Peruzzotti-Jametti insieme al Congresso FISM 2022, occasione nella quale Peruzzotti-Jametti è stato insignito del Premio Rita Levi Montalcini.

 

Le forme progressive di sclerosi multipla rappresentano ancora oggi la sfida maggiore per chi ne è colpito, e anche per la ricerca scientifica.

 

I trattamenti esistenti per la forma recidivante di sclerosi multipla hanno decisamente diminuito la possibilità di ricadute e rallentato l’accumulo di disabilità. Per le forme progressive di sclerosi multipla ci sono meno certezze e meno trattamenti efficaci.

 

Per sapere di più sulle forme di sclerosi multipla consulta questa pagina.

 

Nella sclerosi multipla, il sistema immunitario del corpo attacca e danneggia la mielina, la guaina protettiva attorno alle fibre nervose, causando l’interruzione dei messaggi nel cervello e nel midollo spinale.

 

Nelle forme progressive di sclerosi multipla, le cellule chiamate macrofagi (letteralmente “grandi mangiatori”) e le cellule della microglia presenti nel sistema nervoso centrale svolgono un ruolo chiave in questo processo, causando infiammazione cronica e danni alle cellule nervose.

 

Studiare la funzione di queste cellule è dunque fondamentale per conoscere i meccanismi coinvolti nella progressione della malattia.

 

È quello che ha fatto un team internazionale di ricercatori, coordinati dal Prof. Stefano Pluchino di Cambridge, nell’ambito di uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

 

Gli scienziati hanno scoperto qualcosa di nuovo, un meccanismo non ancora conosciuto che ha un ruolo fondamentale nell’attivazione delle cellule microgliali nelle malattie neurologiche croniche, inclusa la sclerosi multipla progressiva.

 

In particolare il gruppo di ricerca ha dimostrato che il complesso mitocondriale I è responsabile dell’infiammazione cronica a carico delle cellule nervose. L’inibizione di questo complesso ha infatti un effetto neuroprotettivo nei modelli sperimentali e questo apre la strada a potenziali nuovi trattamenti per rallentare la progressione di malattia.

 

Il Professor Stefano Pluchino, spiega: «Il nostro lavoro svela un aspetto precedentemente non riconosciuto dell'attivazione microgliale nella sclerosi multipla progressiva. Prendendo di mira i mitocondri, potremmo aver identificato una promettente strategia terapeutica per mitigare i danni alle cellule nervose e migliorare i risultati funzionali nella sclerosi multipla progressiva, e potenzialmente anche in altre malattie neurodegenerative».

 

Il dottor Luca Peruzzotti-Jametti, primo autore dello studio, dice: «La nostra scoperta rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione della complessa interazione tra il metabolismo mitocondriale e l’infiammazione nel cervello. Mentre la comunità di ricerca attende con impazienza nuovi trattamenti, il potenziale di una nuova classe di terapie mirate all’attività del complesso mitocondriale nella microglia offre speranza per risultati migliori e un futuro migliore per le persone con disturbi neurologici cronici».

 

Stefano Pluchino e Luca Peruzzotti-Jametti hanno ricevuto entrambi, nel 2007 e nel 2022 rispettivamente, il prestigioso Premio Rita Levi Montalcini insignito da AISM e la sua Fondazione per loro ricerca di eccellenza riconosciuta a livello internazionale.

 

«Promuovere la ricerca scientifica che mira a invertire o rallentare la progressione e i sintomi della sclerosi multipla è uno dei punti che abbiamo inserito nell’Agenda della SM 2025, e nell’Agenda Globale di ricerca sostenuta dalle maggiori Associazioni SM e quindi un impegno prioritario per la nostra Fondazione", dice Mario Alberto Battaglia, Presidente FISM.  

 

«Come riportato nella pubblicazione dagli autori - dice Paola Zaratin, direttore ricerca scientifica FISM - questa ricerca è particolarmente interessante per la potenziale rilevanza clinica.  Studi clinici in corso sono impegnati a testare gli effetti terapeutici della metformina, inibitore del complesso mitocondriale I, in persone con SM progressiva».

 

Progetto di ricerca 2018/R/14 finanziato dalla FISM.

 

Reference

Autori: Peruzzotti-Jametti, L.; Willis, C.M.; Krzak, G.; Hamel, R.; Pirvan, L.; Ionescu, R-B.; Reisz, J.A.; Prag, H.A.; Garcia-Segura M.E.; Wu, V.; Xiang, Y.; Barlas, B.; Casey, A.M.; van den Bosch, A.M.R.; Nicaise, A.M.; Roth, L.; Bates, G.R.; Huang, H.; Prasad P., Vincent, A.E.; Frezza, C.; Viscomi, C.; Balmus, G.; Takats, Z.; Marioni, J.C.; D’Alessandro, A.; Murphy, M.P.; Mohorianu, I.; and Pluchino, S.

Titolo: Mitochondrial complex I activity in microglia sustains neuroinflammation.
Rivista: Nature 2024
DOI: 10.1038/s41586-024-07167-9