Salta al contenuto principale

16/10/2017

Sclerosi multipla primariamente progressiva: nuove misure di imaging per monitorare la progressione

Una ricerca finanziata da AISM e la sua Fondazione dimostra che il peggioramente clinico è associato alla diminuzione del volume totale e cortitcale del cervelletto. Se questi dati fossero confermati avremmo nuovi elementi per valutare l'efficacia dei trattamenti

La risonanza magnetica (RM) è uno strumento fondamentale, non invasivo e indolore, per effettuare la diagnosi e monitorare l’andamento della sclerosi multipla (SM). È sempre più centrale sviluppare nuove misure per monitorare la progressione della malattia e valutare l’efficacia di possibili nuovi trattamenti, infatti, è una priorità soprattutto per le forme progressive di sclerosi multipla.

 

Uno studio pubblicato su PLoS One e cofinanziato da AISM con la sua Fondazione, evidenzia come i cambiamenti di volumi del cervelletto rilevati alla risonanza magnetica potrebbero rappresentare indicatori efficaci per misurare la progressione della sclerosi multipla primariamente progressiva (SM-PP). I ricercatori della Icahn School of Medicine Mount Sinai di New York, in collaborazione con l’Università di Genova, hanno analizzato persone con SMPP con un follow-up di un anno. La ricerca dimostra che dopo il periodo di analisi, le persone presentano una significativa diminuzione del volume totale e corticale del cervelletto[1], a cui è associato un peggioramento delle misure cliniche.

 

Si tratta di una scoperta importante perché una delle difficoltà nella valutazione di potenziali agenti neuro-protettivi nella SM è il lento tasso di avanzamento della disabilità. Purtroppo le misure cliniche risultano poco sensibili, in particolare quando applicate a piccoli gruppi di persone per periodi di tempo relativamente brevi. Sebbene misure RM siano già utilizzate come misure di outcome in trial clinici con persone con di SM recidivante remittente, queste risultano scarsamente sensibili nella SMPP, dove la sostanza grigia corticale cerebrale e cerebellare (cellule nervose che costituiscono la parte periferica rispettivamente del cervello e del  cervelletto), è tra i principali siti di demielinizzazione.

 

Lo studio
Gli autori hanno misurato i cambiamenti di volume del cervelletto in 26 persone con SMPP e 20 controlli durante un anno di follow-up. Hanno poi valutato con misure statistiche la correlazione tra tali cambiamenti e la progressione clinica a breve termine e validato i loro risultati in una coorte indipendente di 20 persone con SMPP. Inoltre, i ricercatori hanno determinato le dimensioni del campione necessarie per dimostrare  una riduzione del volume cerebellare come misura di outcome in uno studio clinico per le SMPP, controllato con placebo.

 

I risultati hanno mostrato variazioni significative nel volume delle lesioni in T1 del cervello, nel volume delle lesioni in T2 e in T1 del cervelletto, nel volume cerebellare, nel volume della corteccia e della sostanza bianca del cervelletto. Soltanto i cambiamenti nel volume del cervelletto e la percentuale di volume della corteccia cerebellare sono risultati significativamente ridotti nei pazienti con progressione clinica rispetto ai pazienti che non hanno avuto progressione. Sulla base dei risultati ottenuti il numero di persone reputate necessarie per rilevare un cambiamento del 30% è di 81 per il volume cerebellare e 162 per il volume della corteccia cerebellare

 

Questi risultati suggeriscono un ruolo importante del volume della corteccia cerebellare e del volume cerebellare come potenziali metriche di imaging per il monitoraggio della progressione a breve termine e la valutazione dell’effetto del trattamento in studi clinici sulle forme primariamente progressive di sclerosi multipla.

 

Se questi dati saranno confermati in un campione più grande di persone, le misure del volume cerebellare potrebbero rappresentare un valido strumento per la valutazione dell’efficacia di trattamenti sperimentali in studi clinici su persone con SMPP.

 

Cerebellar volume as imaging outcome in progressive multiple sclerosis.
Inglese M, Petracca M, Mormina E, Achiron A, Straus-Farber R, Miron S, Fabian M, Krieger S, Miller A, Lublin F, Sormani MP. PLoS One. 2017 Apr 24;12(4):e0176519. doi: 10.1371/journal.pone.0176519. eCollection 2017.

 

 Note


[1] Il cervelletto fa parte del sistema nervoso centrale ed è collegato con il tronco encefalico. La sua funzione principale è di coordinare le reti cognitive e  motorie: infatti, le lesioni cerebellari compromettono la coordinazione dei movimenti degli arti e degli occhi ma anche l’equilibrio.